Vaccino Covid, aperte le prenotazioni per il booster: chi deve farlo

Il Covid non è scomparso, anzi, nonostante la voglia di normalità abbia spesso superato il timore di contagiarsi. E, quindi, ancora spazio ai vaccini che restano comunque fondamentali per prevenire la forma grave della malattia espressa dal virus. Da ieri è possibile prenotare i nuovi booster e l’Ema ha approvato il nuovo siero bivalente. Ecco chi dovrà fare il booster.

Vaccino Covid
Consegna vaccini Covid – lettoquotidiano.it

I tempi del vaccino per molti dei cittadini italiani sembrano svaniti. Le dosi, le prenotazioni, il tipo di siero preferito e quello disponibile: storia contemporanea. Come le prime, le seconde e le terze dosi, appunto. E il Covid vicino di ombrellone indesiderato che sul più bello, quando nessuno o quasi se ne curava più, era pronto a rovinarci le vacanze o il rientro al lavoro. In realtà, comunque, per la sanità e la politica i tempi del nuovo Coronavirus non sono affatto svaniti, tanto che nelle ultime ore sono arrivate importanti novità in tal senso. Cerchiamo di capire chi riguardano nello specifico e come bisognerà agire.

La prenotazione per il vaccino anti-Covid (booster) e verso chi è indirizzata

Che sia chiaro o no nelle modalità, nel vivo delle elezioni del 25 settembre in Italia, e con un’estate di mezzo in cui molti hanno gettato alle ortiche le massime accortezze, le mascherine e la paura per i contagi, il vaccino per il Covid è tornato a essere molto attuale nelle nostre vite, soprattutto verso quei soggetti che sono stati definiti o possono definirsi fragili.

Vaccino per il Covid
Personale sanitario per la lotta al Covid – lettoquotidiano.it

Ormai lo sappiamo tutti, anche per esperienza personale: il nuovo Coronavirus si evolve, non necessariamente in maniera più letale o pericolosa. Ma cambia, e con lui il nostro atteggiamento verso di esso. E ci riferiamo, in particolare, alle varianti, con Omicron 5 prevalente all’interno della popolazione e lo spettro di Centaurus che nel vivo dei canti e delle feste estive iniziava ad aleggiare sull’autunno italiano. E gli indiani, dove è già prevalente, ne sanno di certo più di noi.

La sanità e le agenzie farmaceutiche cercano di stare al passo, adattando man mano dei sieri sempre più specifici e che possano immunizzare al meglio possibile la popolazione. Già nell’ondata di luglio, come sottolineato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e in generale dai vari bollettini che venivano diramati, nonostante l’altissimo numero di casi rilevati (e in più bisogna calcolare tutti quelli non tracciati o sommersi), le terapie intensive sono rimaste sotto controllo. Stiamo imparando a convivere con il virus? Per ora sì, grazie a un mix ben dosato di accortezze e anticorpi, ma guai a cantare troppo presto vittoria in vista dei prossimi autunno e inverno.

Intanto, restiamo fissi con il focus per il vaccino. Infatti, dalla giornata di ieri, e quindi dal 12 settembre, è possibile prenotarsi e quindi ottenere la somministrazione del vaccino contro il Covid, questa volta contro il booster. Si tratta di vaccini bivalenti che garantiscono la protezione verso il virus nella sua prima forma, quella di Wuhan per intenderci, ma anche verso Omicron. Con l’annuncio sono arrivati anche i tanti dubbi su chi debba fare il richiamo. A fare chiarezza è stata direttamente una circolare del Ministero della Salute, in cui si specifica che il vaccino con l’ultimo booster è raccomandato prima di tutto a chi deve ricevere ancora in secondo richiamo. In termini più semplici, quella che è considerata la quarta dose. E con i tempi che variano di persona in persona e in base alla situazione.

Il richiamo con il booster è, infatti, indicato per gli over 60 e le persone fragili. Nel novero finiscono, come sempre, anche gli operatori sanitari, gli ospiti delle strutture residenziali e le donne in gravidanza. E, attenzione, perché sono interessati anche i soggetti dai 12 anni in su “ancora in attesa di ricevere la prima dose di richiamo”. E, in questo caso, il riferimento è ovviamente alla terza dose. Non cambia nulla rispetto al siero che si è ricevuto in precedenza, bisogna solo prestare attenzione ai tempi adeguati per le somministrazioni. I booster adattati a Omicron sono, quindi, realtà, di questi giorni e guai a ignorarli o considerarli ininfluenti nella lotta alla pandemia da Covid. Pena gravi conseguenze in termini di contagi e terapie intensive.

L’Ema e l’autorizzazione al booster: le parole di Rezza e Magrini

Il vaccino non è solo un’arma fortissima contro il virus, ma una speranza di contenere il più possibile la pandemia. Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, ne ha parlato in conferenza stampa proprio per spiegare per bene la situazione della campagna vaccinale. Ha precisato che si dovrà fissare l’obiettivo di tutta la campagna nei substrati di popolazione dove il booster è raccomandato. Se si parla, invece, di tutti gli over 12, il vaccino bivalente, approvato dall’Ema, è autorizzato, ma comunque la somministrazione avviene su base volontaria. Rezza, inoltre, ha spiegato come nei prossimi giorni le Regioni verranno informati con indicazioni più precise sulle somministrazioni.

Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa (Agenzia europea del farmaco) ha, inoltre, aggiornato ai microfoni di ‘RaiNews24’, sul nuovo vaccino per contrastare il Covid rivisto in base alle sottovarianti Omicron 4-5. Magrini ha scandito a chiare lettere: “Sarà disponibile tra 2 o 3 settimane”. L’Agenzia europea del farmaco (Ema) aveva già dato il via libera al booster bivalente di Pfizer-BioNTech questa volta anche per Omicron BA.4/5. Una decisione che potete vedere direttamente sopra, e arrivata dall’Ema anche sui social in via ufficiale, e che segue lo schema già seguito negli Stati Uniti. Una questione specificata già da Magrini: “Il vaccino bivalente è stato approvato con gli stessi criteri con cui è stato autorizzato negli Stati Uniti”. Non è una notizia banale, dato che ha creato grande dibattito nelle ultime settimane: si è standardizzata, infatti, una nuova tecnica di approvazione, come per la vaccinazione antinfluenzale e cioè con gli ‘ok’ finali anche solo dopo la sperimentazione sugli animali.

Magrini ha specificato anche che i tempi con cui viene somministrato il siero sono ancora più importanti rispetto al prodotto. Secondo quanto riporta l’Adnkronos Salute, inoltre, La Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Aifa si riunirà già in questa settimana.

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