Dossier Usa: l’Intelligence statunitense ha scatenato una vera e propria bomba durante la campagna elettorale Italiana. Si è appreso dal rapporto degli 007 che la Russia avrebbe finanziato partiti politici stranieri per una somma di 300 milioni di dollari.
Una vicenda che ha creato scompiglio nel mondo in un momento pre elezioni molto delicato. Un alto funzionario dell’amministrazione di Biden ha parlato delle preoccupazioni americane emerse dal dossier usa sulla Russia.
Stando alle informazioni rilasciate, sarebbero coinvolte 20 nazioni.
Dossier Usa, finanziamenti russi ai partiti
Il dossier Usa sulla Russia ha gettato nel panico l’Europa ma in modo particolare l’Italia che si appresta all’avvio delle elezioni. Il tutto è iniziato quando un funzionario del governo statunitense ha rivelato che la Russia dal 2014 ha sborsato 300 milioni di dollari per finanziare i partiti attirandoli a se.
Mentre le autorità statunitensi stavano riferendo l’esito degli approfondimenti del dossier Usa e delle azioni compiute dalla Russia è successo, contestualmente, qualcosa di inedito.
Il dipartimento di stato ha inviato un cable alle ambasciate e ai consolati Usa, redatto da Antony Blinken, che contiene domande e chiarimenti che i funzionari usa dovranno approfondire con gli stati che li ospitano.
Una mobilitazione di denaro russa consistente che sarebbe servita per attirare a se i partiti esteri. L’invio dei fondi è iniziato nel 2014 ovvero l’anno della conquista della Crimea.
La notizia, nella quale sembrava implicata anche l’Italia, ha gettato preoccupazione e agitazione nel nostro paese. Soprattutto perché siamo alla vigilia delle elezioni. Successivamente è emerso che non siamo presenti nella lista dei paesi nominati dal dossier Usa.
Italia non coinvolta
Dopo il diffondersi delle notizie inerenti ai finanziamenti ai partiti, emerse dal dossier Usa, si è creato il caos nel mondo della politica italiana. Molti politici hanno chiesto chiarimenti in merito e anche che i nomi dei coinvolti siano resi pubblici.
Ma le notizie che sono susseguite alle prime mostrano uno scenario differente. Il presidente del Copasir, Adolfo Urso, ha spiegato di essersi confrontato con il prefetto Franco Gabrielli che rappresenta l’Autorità delegata alla Sicurezza della Repubblica. Dal confronto è emerso che l’Italia non è presente nella lista delle nazioni implicate.
Le autorità italiane si sono confrontate con l’Intelligence statunitense e non ci sono notizie che l’Italia sia coinvolta in questa faccenda.
Nonostante le rassicurazioni ricevute è stata indetta un’audizione per venerdì alle ore 9,00 nella quale, Gabrielli, parlerà davanti al Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. Una decisione inevitabile data la tensione tra i partiti dopo le notizie relative al dossier Usa.