È stato trovato morto l’ennesimo oligarca russo , si chiamava Ivan Pechorin ed è caduto da una barca nell’Artico.
Si tratta di un top manager russo trovato morto sull’isola di Russky, nel Mar del Giappone.
La dinamica della morte di Ivan Pechorin
Fanno molto discutere in questi gironi le morti misteriose di diversi oligarchi russi, tutti vicini a Putin.
In realtà hanno tutte una spiegazione ma molto spesso si tratta di suicidio e questo ci fa capire la gravità di un aspetto legato alla guerra.
Rimangono per molti versi inspiegabili questi decessi e sebbene molti puntavano il dito verso Kiev, non era così.
Ricordiamo ad esempio la morte della figlia di Alexander Dugin, il quale doveva essere lui la vittima dell’attentato organizzato da una ragazza ucraina.
La morte di quest’ultimo oligarca invece sembrerebbe essere stata causata dai fumi dell’alcol.
Infatti, l’uomo di 39 anni, direttore generale del colosso energetico russo Far East and Arctic Development Corporation, sarebbe morto cadendo in mare dallo yacht su cui viaggiava.
Secondo le prime informazioni, sembra che fosse ubriaco e il cadavere è stato recuperato in mare nella giornata di ieri.
Il suo gruppo di lavoro lo ricorda come un grande uomo e parla della sua morte come una dolorosa perdita.
Questo decesso è avvenuto pochi giorni dopo il Forum economico dell’Oriente, a cui aveva partecipato anche il presidente della Federazione russa.
La diverse morti
Ivan Pechorin è il nome dell’ottavo oligarca deceduto dall’inizio della guerra in Ucraina.
Le circostanze della morte sono misteriose, così come quelle degli altri uomini potenti russi.
Ad esempio, la scorsa settimana morì Ravil Maganov, capo di Lukoil, che cadde dal sesto piano dell’ospedale di Mosca dove era ricoverato.
La sua compagnia era una delle poche che si era opposta a ciò che sta facendo Putin in Ucraina, infatti l’uomo più volte aveva espresso la preoccupazione per l’invasione dei russi, esprimendo solidarietà alle persone colpite.
Molti sono i dubbi riguardanti le morti delle altre personalità: che Putin stia zittendo coloro che gli sono contro? Ovviamente è solo un’ipotesi per nulla accertata.
Il primo oligarca russo a morire, un giorno dopo l’inizio del conflitto, fu Aleksander Tjulyakov, trovato morto impiccato nella sua casa a San Pietroburgo.
Abbiamo poi Mikhail Watford che morì nella sua abitazione in Inghilterra e Vasily Melnikov, che prima di suicidarsi uccise tutta la sua famiglia.
Ancora, perse la vita Vladislav Avayev, ex funzionario del Cremlino trovato morto nella sua casa di Mosca.
Sergey Protosenya, ex top manager della Novatek, venne trovato morto nella sua villa sulla Costa Brava, anche lui insieme alla famiglia.
Abbiamo poi Alexander Subbotin di Lukoil.
Una strana scia di morte quindi quella che interessa gli uomini potenti della Russia.