Ungheria, stretta del governo sull’aborto: “Le donne ascoltino il battito del feto”

In Ungheria, a partire dal 15 settembre, ci sarà una nuova stretta sull’aborto: le donne che vogliono interrompere la gravidanza, dovranno prima sottoporsi ad un’ecografia per sentire il battito del feto.

Aborto
Aborto – Lettoquotidiano.it

A partire da domani, in Ungheria cambierà tutto per le donne che vogliono interrompere una gravidanza. Le leggi qui erano sempre rimaste invariate dagli anni ’50, ma le cose non saranno più le stesse.

L’aborto nel mondo

Il tema dell’aborto è da sempre molto dibattuto. Siamo nel 2022, ma mentre il mondo dovrebbe andare avanti, alcuni Paesi sembrano essere rimasti indietro su alcune cose.

Ci sono luoghi nel mondo, infatti, in cui la donna non è libera di scegliere per sé stessa, per la sua vita, per il suo corpo. Ed in cui non può mai rinunciare a portare avanti una gravidanza, anche quando è indesiderata, pericolosa per la sua salute, derivante da una violenza che vorrebbe solo cercare di dimenticare.

E rientrano in quest’ultimo caso anche Paesi che non sono poi così lontani da noi: anche Malta fa parte di questa opzione.

E non solo, perché qui i medici che praticano l’aborto rischiano fino a 4 anni di carcere, mentre la donna fino a 3.

La lista di Paese in cui questa pratica è illegale però è tristemente lunga e all’isola si aggiungono il Madagascar, la Repubblica del Congo, l’Egitto, Haiti, l’Honduras, la Jamaica ed El Salvador.

Aborto
Aborto – Lettoquotidiano.it

E, mentre tutti speravano che gli altri Paesi sarebbe andati avanti, facendo ulteriori passi verso la libertà assoluta di scelta, un altro ha deciso di tornare indietro, introducendo nuove regole che riguardano l’aborto che stanno indignando gran parte del mondo: è il caso dell’Ungheria, in cui le donne che vogliono abortire, dovranno prima ascoltare il battito del feto.

Il decreto in Ungheria

In Ungheria dal 15 settembre ci sarà una nuova stretta sull’aborto. Il ministro Sandor Pinter ha già firmato un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale secondo cui, a partire da quella data, tutto cambierà per le donne che vogliono interrompere la gravidanza nel Paese.

Qui, fino ad ora l’aborto è sempre stato legale fino alla dodicesima settimana di gravidanza e questo a partire dagli anni ’50, ma solo in alcuni casi. E cioè l’aborto in seguito a violenza sessuale, dovuto a pericoli per la salute della donna, ad handicap dell’embrione, oppure ad una situazione sociale insostenibile della donna.

Da domani, inoltre, chiunque voglia abortire, dovrà prima sottoporsi ad un’ecografia per ascoltare, almeno per qualche secondo, il battito del feto.

Le donne, infatti, dovranno avere davanti ai loro occhi una prova “chiaramente identificabile delle funzioni vitali del feto” prima di procedere con l’aborto.

Questa decisione ha spaccato in due l’opinione pubblica. Da un lato, il partito di estrema destra Mi Hazank sembra essere più che favorevole a questa scelta. Dall’altro, ad essere preoccupatissima è Amnesty International, secondo cui questa nuova regola renderà molto più difficile abortire e “traumatizzerà più donne già in situazioni difficili”, come ha affermato il portavoce Aron Demeter all’Afp.

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