Vivere con una pensione minima di 660 € di certo non è facile, ma consentirebbe a molti una vita più dignitosa per andare avanti.
Vivere in uno stato di indigenza è ancora più gravoso quando le primavere sul nostro volto sono tante.
Vivere di pensione
La fragilità di questi anni, può entrare prepotentemente nella vita delle persone anziane, e fare parte delle loro vite quando manca oltre ad un supporto familiare, anche un valido contributo pensionistico,
Sono tante le persone che nel momento di maggiore bisogno, si trovano in una situazione simile. Non sempre si può accedere al mondo del lavoro nei termini che assicurino poi un assegno pensionistico dignitoso.
Basti pensare alle tante categorie di persone che pur versando il giusto con i contributi, si ritrova con qualcosa più della pensione minima, come nel caso degli edili, dove un operaio di primo livello (ovvero la maggior parte),avrà una pensione di “880 euro lordi” a 65 anni di età.
E che dire delle tante casalinghe che dopo tanti anni di lavoro in famiglia, che continua anche dopo che gli altri vanno in pensione rischia di vivere con la sola bassa pensione del marito?
Pensione minima a €660 subito
È inutile dire che parlare della pensione al minimo è sempre un argomento spinoso, e questo perché da sempre si sente dire che l’importo della pensione minima in Italia è troppo basso.
Tuttavia averla o non averla fa comunque la sua dannata differenza!
Ecco perché avere accesso ad una pensione minima può essere un sostegno per tanti Italiani in difficoltà.
Vediamo allora in quale modo cambiano le regole per accedere alle pensioni minime e come avere una pensione minima da 660 euro al mese.
Si percepisce una pensione minima quando a fronte del poco lavoro svolto, e i versamenti dei contributi sono stati pochi.
Non importa come questo sia accaduto, non importa se a lungo si è stati disoccupati o costretti a svolgere il lavoro in “nero”, o come nel caso delle casalinghe quanto versato era davvero irrisorio perché il denaro serviva nel quotidiano.
Tuttavia sembra che per quanti sono titolari di pensioni minime ci possa essere il modo di farle lievitare almeno a 660 euro. Non si parla di cifre da capogiro ma per chi vive con talmente poco ed è costretto abitualmente a “tirare la cinghia”, può rendere la pensione più dignitosa.
Quali gli strumenti
Analizziamo in che modo i soggetti che percepiscono una pensione minima possono ottenere fino a 660 euro. Come primo strumento, sono disponibili i cosiddetti “supplementi di integrazione sociale”.
Esiste anche la possibilità di richiedere il ricalcolo della pensione ricorrendo alla rivalutazione della stessa. Scopriamo come farlo.
La pensione minima integrata è quella che si può avere con il cosiddetto innalzamento a un milione.
In virtù di questo incremento al milione, la pensione minima potrà addirittura raggiungere i 660,27 euro al mese. Tuttavia, tali aumenti sono comunque disponibili per il pensionato, in quanto non si basano sulla pensione erogata, bensì sul reddito globale del pensionato.
I redditi
Di frequente la pensione minima di cui si beneficia e l’interezza dei redditi si equivalgono, in quanto questa tipologia di pensionato non percepisce altro.
Tuttavia questo andrebbe ribadito all’interno degli strumenti necessari per portare far si che la pensione minima possa arrivare a 660 euro, che deve essere messo a confronto con il reddito globale.
Per questo motivo è bene rivolgersi al CAF di zona e chiedere loro a quali strumenti si può attingere per portare la pensione minima a 660 euro.
A titolo di esempio, l’integrazione piena può essere richiesta solo da quanti abbiano i redditi entro i 6.815 euro.