Venezia: unica femmina in classe, i genitori si rivolgono al Tar

Una bambina che frequenta la prima elementare in una scuola di Venezia, si è trovata ad essere l’unica femmina in classe.

Rientro a scuola
Rientro a scuola – LettoQuotidiano.it

I genitori, temendo problemi di socializzazione della piccola dal momento che non sono presenti altre femminucce, si sono rivolti al Tar.

Unica femmina in classe

È iniziato l’anno scolastico e singolare è quello che si è verificato in una scuola elementare di Pellestrina, in provincia di Venezia, dove una bambina ha iniziato la prima in una classe di soli maschi.

Si tratta in realtà di un gruppo ristretto di bambini, infatti la prima elementare della scuola, quest’anno conta solo 6 alunni e appunto lei è l’unica femmina.

I genitori sono preoccupati per questo inizio di anno scolastico particolare poiché temono che la figlia non riesca a socializzare dal momento che non ci sono amichette femmine.

La scuola Zendrini in realtà ha anche un’altra prima classe che invece conta una distribuzione omogenea dei sessi, infatti ci sono 12 maschi e 10 femmine. C’è poi la classe più piccola in cui la bambina è l’unica femmina e la famiglia ha già chiesto una revisione della composizione delle prime.

Il ricorso al Tar

Preoccupati per questo inizio anno decisamente fuori dal normale, i genitori della ragazzina hanno fatto ricorso al Tar perché i loro continui appelli verso la scuola, di ridistribuire le classi in maniera omogenea fra i sessi, non sono stati ascoltati.

scuola
Scuola – LettoQuotidiano.it

L’istituto si è difeso affermando che ha agito secondo il regolamento d’istituto, infatti la dirigente Chiara Leone ha dichiarato che la bambina è anticipataria e quindi è stata assegnata dove c’è posto.

“pensavo che per il paese fosse un orgoglio avere una scuola dove ci sono due prime classi, invece i genitori dell’alunna si sono indignati e hanno ricorso alle vie legali”.

In effetti, dal momento che le loro richieste non sono state accolte, i genitori della bimba hanno fatto vertenza alla scuola e, tramite l’avvocato Rodolfo Romito, hanno inviato una prima diffida.

Anche questo gesto non è andato a buon fine, quindi non resta che aspettare l’esito del ricorso al Tar.

Una vicenda davvero spiacevole, che la coppia ha commentato dicendo che sicuramente non avrebbe voluto tutto questo circo mediatico intorno alla figlia ma dal momento che a nessuno sembra importare dei problemi evidenti di socializzazione a cui andrà incontro, si sono visti costretti ad agire in questo modo.

“speriamo che le nostre richieste vengano ascoltate, per il bene della bambina. chiediamo solo che nostra figlia possa avere le stesse opportunità delle coetanee di fare amicizia con altre bambine e condividere ocn loro gioco e attività formativa”.

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