Ennesimo episodio di violenza a Milano, dove un ragazzo è rimasto ucciso da un colpo di arma da fuoco sparato durante una festa.
L’omicidio è avvenuto a Turbigo ed è rimasto coinvolto anche un altro uomo che però ha riportato solo alcune ferite.
Ragazzo muore a Milano
Nell’hinterland milanese sono molte le feste a cui partecipano ragazzi di ogni età ma purtroppo oltre al divertimento, accadono spesso anche altre vicende tragiche.
Come quella che riportiamo oggi in merito a una lite avvenuta nel quartiere di Turbigo, dove un ragazzo è morto in seguito al colpo di una pistola.
A sparare è stato un 34enne albanese, che per futili motivi ancora in corso di accertamento, ha estratto la pistola e sparato dei colpi contro alcuni connazionali che si trovavano nel medesimo locale dove c’era una festa.
L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri per l’omicidio di un 23enne e le lesioni causate a un altro ragazzo di 30 anni, trasportato in ospedale.
L’aggressore è stato subito fermato dalla compagnia di Legnano, i cui agenti si sono recati immediatamente nel posto in seguito alla chiamata ricevuta questa notte, subito dopo i fatti.
La ricostruzione
I militari già conoscevano il ragazzo, infatti aveva dei precedenti penali ma nulla di grave come quello che è successo questa notte.
Ora le forze dell’ordine stanno indagando per ricostruire i fatti e secondo i dettagli emersi finora, sembra che l’albanese si trovasse nel bar di via Allea Comunale, dove c’era una festa dove i presenti erano tutti suoi connazionali.
Erano circa le 23.30 quando a un certo punto è scoppiata una lite per futili motivi, al termine della quale, l’aggressore ha estratto una pistola e ha sparato alla carotide di un ragazzo di 23 anni, che poi è morto poco dopo all’ospedale di Legnano, dove era stato trasportato in codice rosso.
Purtroppo, per la gravità del trauma causato dal colpo, ogni tentativo di salvargli la vita è stato inutile e i medici ne hanno accertato la morte poco dopo la sparatoria.
Invece, il secondo ragazzo rimasto ferito, un albanese di 30 anni, è stato trasportato all’ospedale di Busto Arsizio in codice giallo e ora si trova ricoverato presso la struttura.
Nel suo caso le ferite sono state lievi e si riprenderà in pochi giorni. Quando verrà dimesso, i Carabinieri ascolteranno la sua versione dei fatti, per capire da cosa sia stato scatenato il terribile gesto.
Al momento dell’arresto, il 34enne era molto agitato e gli agenti hanno faticato per contenerlo. L’arma che ha utilizzato, una pistola calibro 6,35, è stata sequestrata e risulta essere stata smarrita nel 2017 in provincia di Como.