Matteo Salvini e la Lega, a differenza di tutti gli altri leader di partito, chiuderanno la campagna elettorale direttamente sui social con una maratona che durerà quattro ore. Una scelta in controtendenza per convincere gli ultimi indecisi prima del silenzio elettorale e quindi del voto del 25 settembre.
O forse no, perché è anche grazie al web, che il leader del Carroccio ha costruito il suo consenso nel corso degli anni. La Bestia, come viene soprannominata la macchina della comunicazione del leghista, ha perso però il suo mentore e guru, Luca Morisi, circa un anno fa. Qualcosa è anche cambiato a livello di numeri, ma la scelta di puntare sui social no, e quindi appunto la Maratona Salvini.
Elezioni 25 settembre, la Lega chiude la campagna elettorale con la Maratona Salvini sui social
Oggi a Roma, assieme a Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, domani direttamente da casa: la campagna elettorale di Matteo Salvini, leader della Lega e candidato per il centrodestra alle politiche del 25 settembre, si conclude sui social, con una maratona che durerà “almeno quattro ore“, fanno sapere dal Carroccio, e che inizierà su Tik Tok, ma che poi si sposterà anche su Facebook, Instagram e Twitter, ovviamente.
++ ELEZIONI, LA LEGA CHIUDE CON LA “MARATONA SALVINI”: NASCE LA PIÙ GRANDE PIAZZA VIRTUALE ITALIANA ++
Una maratona di almeno quattro ore, in diretta su tutti i social a partire da TikTok: Matteo Salvini prepara la chiusura della campagna… https://t.co/zdmdjLHUqx pic.twitter.com/sNDHBmr2eH
— Lega – Salvini Premier (@LegaSalvini) September 22, 2022
L’idea, hanno chiarito ancora dal partito, è quella di aiutare gli indecisi a scegliere ma “nella più grande piazza virtuale italiana“. Dopo tutto, solo così si può riuscire “a coinvolgere contemporaneamente tutti gli 8mila comuni e almeno un milione di persone“. Il numero uno di via Carlo Bellerio “alternerà discorsi a contributi video e interventi di ospiti, con possibilità di interazioni live“.
Una trovata geniale che fa il paio con altre iniziative lanciate sempre dalla macchina di comunicazione dell’ex vicepremier che, in passato, per esempio prima delle elezioni europee e politiche del 2018, aveva scelto di puntare su like e condivisioni nei social per “vincere” Salvini, meglio: per ripostare foto e ricevere una telefonata da lui in persona ogni giorno, e per berci addirittura un caffè una volta alla settimana.
Una trovata, ancora, che riprende quella di qualche giorno fa del suo vecchio alleato Giuseppe Conte che sui social aveva dato vita al primo comizio digitale con candidati e sostenitori del MoVimento 5 stelle collegati da remoto.
La macchina social di Salvini ha fatto volare il consenso per lui e per la Lega
Al di là delle iniziative, encomiabili e fruttuose, di un tempo, non è un caso che dalla macchina di comunicazione, che viene chiamata la Bestia, abbiano deciso di puntare sui social.
Anche se in seguito all’addio a settembre del 2021 (e per vicende personali) del deux ex machina, mentore, guru, spin doctor e chi più ne ha più ne metta, Luca Morisi, i numeri del Capitano su Facebook, Twitter e Instagram sono calati un po’, nel corso degli anni gran parte del consenso è arrivato grazie loro (e per ultimo anche Tik Tok, il primo a investirci).
Salvini è tuttora il politico italiano più seguito, e anche in questa campagna elettorale – in cui ha percorso “30mila chilometri da Ferragosto a oggi” – ha speso parecchi soldi per i messaggi da sponsorizzare sui social (Fratelli d’Italia, per esempio, ha deciso addirittura di puntare alle pubblicità sui siti di Fantacalcio).
Non possiamo dire ancora se, ora, la scelta verrà nuovamente premiata, sicuramente i gusti delle persone sono cambiati e anche le tendenze. Il fortino costruito tra il 2018 e il 2019 si è progressivamente svuotato di efficacia durante la pandemia, portandolo a un calo anche e soprattutto nei sondaggi. La discesa si è notata anche adesso, specie in favore di Meloni, anche lei molto abile nell’individuare un social media manager che potesse spingerla e, in parte, riaccreditarla agli occhi degli italiani.
Certo è che non doversi scomodare per uscire di casa e ascoltare le ultime cartucce che hanno da sparare i politici prima del silenzio elettorale non è così male. Potrebbero non esserci neanche i contestatori, forse.