La Cina e la Russia sono in rotta di collisione? Secondo alcune persone sì e sarebbe meglio che la prima stesse il più lontano possibile dalla seconda, almeno per il momento. La situazione, però, è molto più complessa di quello che sembra.
Dopo il discorso di ieri di Putin, c’è chi sostiene che sarebbe meglio che la Cina stesse il più lontano possibile da lui. In realtà, però, la situazione tra i due Paesi è molto intricata.
La Cina ed il rapporto con la Russia oggi
Tra Russia e Cina è arrivato il momento della spaccatura (forse definitiva?). Come ha affermato Shi Yinhong, professore di Relazioni internazionali all’Università Renmin di Pechino, infatti, questo è il momento in cui il Dragone dovrebbe restare il più lontano possibile da Vladimir Putin.
Dopo quello che è accaduto ieri e dopo che le parole dell’oligarca russo – in cui avvisava esplicitamente tutto l’Occidente di stare attento, annunciava la mobilitazione delle vecchie leve e ribadiva che il suo obiettivo principale è il Donbass attualmente – la situazione è sul filo del rasoio.
In effetti, proprio dopo il discorso di ieri di Putin, la Cina ha continuato sempre a dichiararsi desiderosa di dialogo e a chiedere una negoziazione che possa comunque tenere conto “delle legittime preoccupazioni di tutte le parti in materia di sicurezza”.
Eppure anche in queste dichiarazioni del portavoce del Ministero degli Esteri c’è chi ha visto una certa ambiguità. Lui infatti ha detto apertamente che tutti dovrebbero meritare sovranità e integrità territoriale e a detta di molti questo starebbe ad indicare una certa equivocità.
Ma qual è la genesi di questo astio tra le due potenze?
I rapporti tra Cina e Russia
I rapporti tra Cina e Russia sono sempre in bilico, ormai da tempo. Il 24 febbraio del 2022, proprio lo stesso giorno in cui Putin dichiarava ufficialmente l’invasione dell’Ucraina, la Cina inviava i suoi aerei da guerra su Taiwan.
Peccato che, solo 20 giorni prima – il 4 febbraio 2022 esattamente – i due Paesi avessero pubblicato un comunicato congiunto in cui avevano evidenziavano alcuni punti comuni condivisi dai Governi. Tra questi vi era la democrazia, ritenuto un valore fondamentale.
Il problema però è la posizione della Cina nei confronti della guerra in Ucraina. E qui si apre una parentesi lunghissima, intricata e spinosa. Principalmente, le cose utili da sapere sono che da un lato il conflitto farebbe sì che la Russia debba contare per forza sulla Cina per poter “contrastare” l’Occidente, ma per quest’ultima questo sarebbe da evitare, perché dipende di fatto da Europa e Stati Uniti dal punto di vista economico, siccome sono principalmente loro ad importare ciò che produce.
In più dobbiamo considerare anche che gli Stati Uniti controllano i maggiori choke points attraverso cui passano le rotte commerciali cinesi. Inoltre c’è tutta la questione legata a Taiwan. Per alcuni aspetti la sua relazione con la Cina è stata paragonata a quella tra Russia e Ucraina, ma ci sono alcune differenze sostanziali che non possono non essere tenute in considerazione.
In primis, Taiwan è considerata una provincia ribelle, a differenza dell’Ucraina che è uno Stato sovrano. Poi l’isola è un elemento fondamentale della strategia degli USA per ridimensionare la Cina, quindi potrebbe rispondere in modo del tutto diverso ad un attacco rispetto a quanto fatto con l’attuale conflitto in atto.
Oggi quindi è davvero una separazione definitiva ed irrimediabile quella tra Xi e Putin? Su questo punto ci sono pareri contrastanti. Ad esempio, Michael Schuman, senior fellow dell’Atlantic Council, sostiene che in realtà la Cina non voglia arrivare ad un “addio”. La dimostrazione sarebbe la posizione sempre “neutra” dei cinesi, che da un lato non appoggiano la guerra, ma dall’altro non la condannano nemmeno davvero.
Secondo lui, insomma, per Xi mantenere intatti i rapporti con la Russia è fondamentale nel lungo periodo, soprattutto per contrastare il potere degli USA. Se qualcosa dovesse andare storto, quindi, la Russia potrebbe iniziare a dipendere ancora di più dalla Cina, che però non metterà mai in secondo piano i suoi interessi per quelli di altri.
Insomma, la questione per adesso resta ancora aperta e non ci resta che aspettare ulteriori sviluppi.