Rapporto Onu: Erik Mose, presidente della commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite, ha dichiarato che in Ucraina sono avvenuti crimini di guerra.
Le indagini, svolte dalla squadra di esperti, hanno portato alla luce prove inconfutabili raccolte all’interno del rapporto Onu. L’incarico era appunto quello di valutare e indagare in merito alla violazione dei diritti in Ucraina. Ciò che è emerso è un quadro ben chiaro e fatto di violenze, abusi e vessazioni continue anche ai danni di bambini dai quattro anni in su.
Ucraina, i dati emersi dal rapporto Onu
L’indagine è stata richiesta e avviata a maggio, dopo tre mesi dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina. L’esito del rapporto ufficiale richiesto dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, per verificare la violazione dei diritti umani durante i mesi di conflitto, ha confermato i crimini di guerra dei russi nei confronti della popolazione ucraina.
La commissione, presieduta da Erik Mose, ha raccolto numerosissime prove e testimonianze ed effettuato sopralluoghi in 27 luoghi e insediamenti differenti appurando che, tra i crimini commessi, ci sono violenze sessuali, torture, scosse elettriche, umiliazioni e nudità forzata all’interno dei centri di detenzione.
Gli investigatori hanno intervistato 150 testimoni e visitato i distretti di Kharkiv, Kyiv, Chernihiv e Sumy. I sopralluoghi hanno fatto emergere tombe e fosse comuni e la quantità di uccisioni ha stupito la Commissione Onu.
Violenze sui minori
Il rapporto Onu sulla violazione dei diritti umani in Ucraina ha scoperto e appurato anche numerose violenze sui bambini. Ci sono prove raccolte che parlano di violenze sessuali anche nei confronti di minorenni ma non solo perché sono stati stuprati e abusati bambini di 4 anni.
Le violenze non si sono limitate a questo ma sono stati violentate e picchiate anche persone di 80 anni. Atrocità che hanno lasciato sgomenti gli incaricati dell’Onu.
I testimoni, sentiti dai professionisti incaricati, hanno riferito che in molte occasioni i parenti delle vittime erano costrette a guardare mentre la famiglia veniva torturata o violentata.
Erik Mose, però, non si è sbilanciato nel fare un nome preciso per questi atti commessi ma si è limitato a spiegare le prove raccolte fino ad ora nel rapporto Onu.
Mentre l’Organizzazione delle Nazioni Unite rivela il resoconto del rapporto si scontra anche con la Russia in merito al possibile utilizzo di armi nucleari.
L’intelligence ucraina ha affermato ufficialmente che hanno probabilità di credere che Putin stia considerando seriamente l’uso del nucleare. Gli Usa sono della stessa idea e hanno già ammonito più volte la Russia informando delle gravi ripercussioni che avrebbero l’utilizzo delle armi nucleari.
La Russia risponde che gli Stati Uniti sono incapaci di negoziare ma anche che, insieme ad altri stati e membri della Nato, stanno spronando gli ucraini a svolgere operazioni militari all’interno dei propri confini.
Il Cremlino fa sapere che non è intenzione della Russia minacciare nessuno con la possibilità di utilizzare le armi nucleari. La tensione nel frattempo aumenta e c’è apprensione anche per i russi in fuga dall’arruolamento forzato e Ursula von der Leyen fa sapere che va studiato un piano per dare ospitalità ai disertori in fuga dalla guerra.