L’INPS rende possibile, andare in pensione a 56 anni di età, quanti ne faranno richiesta avranno una corsia preferenziale.
Non possiamo riversare tutte le nostre energie nel lavoro, quindi trovare un equilibrio tra vita lavorativa e vita privata aiuta ad avere una migliore salute emotiva.
Così come lo è andare in pensione ad un’età che ci consenta ancora di “assaporare” un’altra vita, che non si basi sul lavoro.
In pensione a 56 anni
Quando si è concentrati esclusivamente sul proprio lavoro, quando si lasciano da parte altri aspetti della vita come la cura della famiglia o della persona, arriva un momento in cui il pensiero di andare in pensione diventa preponderante.
Sono ben note le normative per cui per andare in pensione nel nostro Paese occorre avere 67 anni di età e 20 anni di contributi. Tuttavia molti hanno però bisogno di andare in pensione in anticipo sulle date base richieste dall’INPS.
Per prima cosa precisiamo che questo non è impossibile con l’attuale legislazione, tuttavia riteniamo che, a quanto pare, a partire dal prossimo governo la situazione sarà molto, molto più semplice.
In apparenza 56 anni suonano come un’età di pensionamento estremamente bassa, ma è necessario considerare il 2034.
Si tenga presente, inoltre, che l’età pensionabile si aggiorna con cadenza biennale. Di fatto, nel 2029-2030 probabilmente serviranno 43 anni e due mesi di contributi da versare per il pensionamento e nei due anni successivi occorreranno 43 anni e quattro mesi di contribuzioni per raggiungere il pensionamento.
Cambiano i riferimenti per la pensione
Come noto, di fatto, in Italia per chi ha molti anni di contributi non è previsto un limite di età per il pensionamento.
Di conseguenza, nel caso in cui oggi si abbiano molti versamenti contributivi è possibile andare in pensione anche in età molto precoce, e di conseguenza anche a 56 anni, lo si potrà fare anche in futuro, precisando però che l’ammontare dei contributi richiesti è destinato ad aggiornarsi progressivamente.
Quali i cambiamenti
Pertanto, secondo gli esperti, ci sarà sempre la possibilità di andare in pensione in età molto giovane, o addirittura molto presto, se si dispone di un gran numero di contributi, tuttavia è proprio la somma dei contributi interessati che andrà gradualmente aumentando.
Gli auspici più grandi si concentrano soprattutto sulla prossima compagine governativa. Del resto, da parte di si appresta a governare nei prossimi anni l’dea di rendere le pensioni più attraenti per i pensionati.
Ci si auspica che le raccomandazioni sindacali per un’uscita flessibile vengano prese in esame dal prossimo governo.
Considerato il momento particolare che si sta vivendo, sembra alquanto arduo per il governo che verrà, portare la pensione minima a €1000.
Al contrario sembrano più accessibili le uscite flessibili, una possibilità in cui molti sperano.