Russia, nel pomeriggio è emersa la possibilità che Putin impedisca l’espatrio per i cittadini chiamati alla leva. Nel mentre è nel mirino mondiale per le minaccie inerenti l’uso delle armi nucleari.
La situazione in Russia non è delle più semplici ma lo Zar non accenna a indietreggiare su ogni decisione presa. Ma, anzi, è emersa l’ipotesi di una norma che vieti la possibilità ai cittadini russi chiamati alle armi di lasciare il paese. Tutto ciò accade mentre gli Usa avvisano Putin delle conseguenze catastrofiche di un attacco nucleare.
Russia, Putin potrebbe vietare l’espatrio ai riservisti
La Russia potrebbe vietare l’espatrio ai militari riservisti. La misura dovrebbe entrare in vigore il 28 Settembre e il divieto di espatrio, quindi di lasciare il paese, comprende tutti i cittadini chiamati alle armi.
Non sarà possibile rifiutarsi di prendere parte alla mobilitazione militare parziale voluta da Vladimir Putin dopo che l’Ucraina ha recuperato diversi territori occupati. L’annuncio ha scatenato un fuggi fuggi generale dove i voli aerei sono esauriti in pochissimo tempo e il confine con la Georgia preso d’assalto da russi in fuga.
Chi è rimasto non è comunque convinto di perdere la vita in questa guerra. I riservisti richiamati e le loro famiglie hanno protestato ma ciò non è accettato. Soltanto ieri Putin ha inasprito le sanzioni penali che verranno applicate ai disertori e oggi l’indiscrezione del divieto di espatrio riportata dalla testata indipendente Meduza.
Nel pomeriggio si sono avviate proteste da parte delle donne provenienti dalle regioni del Daghestan e Yakutia che sono i fronti dove sono stati richiamati più soldati per la mobilitazione.
Minaccia nucleare
La Russia è nel pieno della bufera scatenata dalla mobilitazione ma la sua minaccia nucleare non ha lasciato indifferenti gli altri stati. In primis gli Stati Uniti e difatti il presidente Biden ha messo in guardia Putin e la Russia in merito alle possibili conseguenze mondiali se optasse per armi nucleari.
Ma non solo perché la premier inglese Truss ha specificato che non è possibile cedere alle minacce nucleari del governo russo ma è necessario invece tenere duro in merito alle sanzioni e è necessario continuare con la linea dura.
Kirril, patriarca di Mosca e capo della chiesa ortodossa, ha spronato i soldati a combattere per il proprio paese affermando inoltre che con la morte in battaglia si possono espiare tutti i peccati.
Nel frattempo l’Ucraina, nel tardo pomeriggio, ha riferito di aver respinto 7 attacchi russi in diverse zone strategiche del Donetsk. Soltanto però dopo che droni kamikaze hanno destato preoccupazione a Odessa. Zelensky alle 20 circa di questa sera ha confermato la ricezione dei dispositivi di difesa contro gli attacchi aerei previsti dal pacchetto di aiuti usa.
Il giorno 214 di questa guerra Russia Ucraina vede tensioni internazionali e preoccupazione generale. Nessun tregua all’orizzonte ma soltanto altra bufera in vista.