La babysitter 32enne Monica Santi si trova nel carcere di Modena per aver gettato un bimbo di 13 mesi dal balcone, ora andrà a processo.
La perizia psichiatrica effettuata ha rivelato il suo parziale vizio di mente ma la difesa sostiene che invece fosse totalmente incapace di intendere e di volere.
La morte del bimbo di 13 mesi a Modena
Ci troviamo nella frazione di Soliera, in provincia di Modena, dove a maggio di questo anno, una babysitter lasciò cadere un bimbo di 13 anni dal balcone.
Ora si trova nel carcere di Modena con l’accusa di tentato omicidio poiché da subito venne identificata come la colpevole di questo tragico incidente.
Il bimbo ha fatto un volo di circa 3 metri e venne subito trasportato all’ospedale Maggiore di Bologna, dove arrivò in condizioni critiche.
I Carabinieri iniziarono subito il lavoro di indagine in merito a quello che forse è stato un incidente o forse un gesto di una donna poco sana di mente.
Per quest’ultimo sospetto venne disposta una perizia psichiatrica a carico della 32enne e solo in queste ore si hanno risposte in merito.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo in quel tragico giorno di maggio in cui la babysitter originaria di Carpi, avrebbe fatto cadere intenzionalmente il piccolo, mentre i genitori erano fuori casa.
Ad essere presente invece era la donna delle pulizie e proprio la sua testimonianza fu fondamentale, infatti riferì di aver visto l’intera scena.
Dal canto suo, Monica Santi affermò di non ricordare nulla di quanto accaduto e fortemente sotto shock, non riuscì a dire nulla di utile alle indagini.
Successivamente però si sbottonò e affermò di aver lanciato Tommaso ma non sapeva il motivo, riferisce piuttosto di aver avuto una sorta di catalessi.
Poi avrebbe aggiunto di essere reduce da un periodo difficile e proprio questa frase sembra delineare una personalità molto particolare che divide i pareri non rendendo chiaro se l’omicidio del bambino sia stato premeditato o istintivo.
A chiamare il 118 fu una vicina di casa che stava rientrando e ha notato il corpicino del bambino a terra. Ma perché la ragazza ha agito in questo modo crudele affermando addirittura in un secondo momento che ora ‘il bambino era libero‘?
Parole agghiaccianti da parte di Monica, eppure lavorava per diversi mesi presso la famiglia di Modena e non c’erano stati altri episodi del genere o che comunque lasciassero presagire che questa persona non era sana di mente.
Incensurata, laureata e lavoratrice a tempo pieno, per 8 ore al giorno, questo il profilo di Monica Santi, ma l’esterno non sempre rispecchia chi davvero abbiamo davanti.
Nuovi dettagli dalla perizia
Il tribunale incaricò alcuni esperti di effettuare una perizia psichiatrica sulla donna che ancora oggi si trova in carcere e sembra sia affetta da un vizio parziale di mente.
Al contrario, la sua difesa afferma che al momento dei fatti era totalmente incapace di intendere e volere, quasi un’altra persona.
Monica Santi gettò un bimbo di poco più di un anno dalla finestra del balcone e in merito a questo omicidio avvenuto il 31 maggio scorso, al questione principale è una: la donna è in salute mentale o no?
La perizia psichiatrica ha stabilito che la 32enne non era in grado di capire cosa stava facendo e ovviamente nemmeno le conseguenze.
Ora il pubblico ministero dovrà dovrà fissare l’udienza preliminare oppure procedere eventualmente con il giudizio immediato.