Maria Sole Ferrieri Caputi entra nella storia della Serie A. L’arbitra, infatti, è stata designata dall’Aia per dirigere la gara di domenica alle 15 tra Sassuolo e Salernitana. Il fischietto di Livorno è la prima donna a dirigere una gara del massimo campionato.
Il via sarebbe dovuto arrivare più in là ma considerando che Pierluigi Collina l’ha voluta con sé al Mondiale Under 17 che si terrà in India dall’11 al 30 ottobre, quel più in là sarebbe potuto diventare dopo la sosta per gli altri Mondiali, quelli in Qatar e a cui l’Italia non parteciperà, e quindi troppo tardi: il momento è adesso. Ma chi è la prima arbitra che dirigerà una partita (o magari poi tante altre) in Serie A? Scopriamolo insieme.
Ferrieri Caputi è la prima donna arbitra a esordire in Serie A: è stata designata per Sassuolo-Salernitana
Una svolta nel mondo del pallone epocale: domenica 2 ottobre alle 15, Maria Sole Ferrieri Caputi sarà la prima donna arbitra a dirigere una partita del nostro massimo campionato. L’Aia, infatti, ha scelto il fischietto di Livorno per la gara tra Sassuolo e Salernitana al Mapei Stadium e ad annunciarlo è stato il designatore arbitrale, ed ex direttore di gara a sua volta, Gianluca Rocchi durante il social Football summit 2022 allo stadio Olimpico di Roma.
Che sarebbe arrivato prima o poi il suo momento era nell’aria da quando l’Associazione arbitri italiani, presieduta da Alfredo Trentalange, in estate, l’aveva messa nella squadra dei fischietti che si dovevano dividere i compiti tra Serie A e Serie B, ma il processo che l’avrebbe dovuto vedere calcare i campi più prestigiosi d’Italia è arrivato in anticipo di qualche tempo. E grazie anche al contributo di Pierluigi Collina, lui che con il fischietto in bocca è stato uno dei maestri.
L’ex arbitro internazionale, infatti, ha chiamato Ferrieri Caputi ai Mondiali Under 17 che si terranno in India dall’11 al 30 ottobre, rendendole impossibile essere designabile da Rocchi, che ha quindi deciso di accelerare i tempi per farla esordire prima dell’inizio di Qatar 2022.
Una bellissima notizia, accolta con favore anche da Giampaolo Calvarese. Anche lui direttore di gara in pensione, in un intervento su Calcio e Finanza, ha spiegato come le donne siano molto precise, puntuali e carismatiche, a volte anche più determinate rispetto ai maschi.
Il commento più importante, però, è un altro: “Era ora che le donne potessero finalmente, anche nella massima serie del calcio italiano, essere considerate alla stregua dei colleghi uomini – ha scritto sul sito -, la seconda è che non vedo l’ora che questo genere di notizie possano non avere più clamore: vorrà dire che la parità tra uomini e donne sarà finalmente raggiunta a tutti gli effetti“.
Chi è Ferrieri Caputi, la prima donna ad arbitrare in Serie A
Chi è però la donna che ha squarciato il velo di Maia per quanto riguarda il campionato di Serie A? Innanzitutto Ferrieri Caputi preferisce, ancora, essere chiamata arbitro e non arbitra perché, aveva detto in un’intervista al Corriere di qualche tempo fa, “Novanta volte su cento quando mi dicono arbitra è per sottolineare che sono una donna. Quindi preferisco arbitro. Credo che quando non ci sarà più l’esigenza di sottolinearlo, allora vorrà dire che ci sarà davvero parità“. Un messaggio, in pratica, che fa il paio con quello lanciato da Calvarese alla notizia del suo debutto nel nostro massimo campionato.
Livornese ma di origini pugliesi, la direttrice di gara compirà 32 anni a novembre. Alla passione per il calcio, nel corso del tempo, ha alternato una laurea in Scienze politiche all’Università di Pisa e un’altra in Sociologia all’Università di Firenze, ora è dottoranda all’Università di Bergamo.
Ha iniziato ad arbitrare a 17 anni, nei campetti di provincia della sua Livorno con i tifosi a mezzo metro dalla linea laterale. A 25 anni è arrivato il semiprofessionismo con il debutto in Serie D, cinque anni più tardi è stato il turno della Serie C, a 31 anni, poi, l’esordio in B, impreziosito anche, nel dicembre del 2021, dall’aver diretto la prima squadra (che allora) giocava in A: erano i sedicesimi di finale di Coppa Italia e il Cagliari sfidava il Cittadella, esattamente come Ferrieri Caputi sfidava i giocatori – la gara finì con tre cartellini gialli e tre reti annullate, una con l’aiuto del Var.
Personalità da vendere, insomma. E infatti, alla massima serie c’è arrivata “per merito e non per privilegio“, aveva sottolineato il presidente dell’Aia quando aveva annunciato che l’arbitra (noi continuiamo a chiamarla così) avrebbe fatto parte della squadra assieme ai suoi colleghi uomini. Parole di stime che ha confermato anche oggi.
“Quello femminile è un movimento di 1.700 associate. E per la prima volta una donna fa il suo esordio in Serie A. Questo è un momento storico dopo oltre 110 anni. Qui non viene dato per privilegio quello che spetta per diritto. Questa persona si è guadagnata questo percorso e sono anche emozionato, per noi e per l’associazione. È un momento di grande soddisfazione, non è retorica, è un successo di tutto un movimento fatto da 30mila persone“, ha detto.