Medvedev ha dichiarato ufficialmente conclusi i referendum per l’annessione alla Russia di 4 regioni ucraine. Afferma che l’esito è chiaro e da il benvenuto ai nuovi cittadini russi.
La presa di posizione del politico arriva dopo una serie di avvertimenti di un certo calibro che poco lasciano all’immaginazione. Diversi stati hanno espresso, ancora prima del discorso ufficiale, il loro parere in merito ai referendum. Ma tutto ciò sembra non sfiori minimamente la Russia che prosegue nel suo percorso senza indietreggiare.
Russia, Medvedev gioisce per il sì
Dmitry Medvedev gioisce dei risultati ottenuti nei referendum per l’annessione dei territori ucraini e si prepara ad organizzare la nuova parte di Russia.
Si apprende che, oltre a ritenere validi i voti forzati, i russi hanno già studiato un percorso per i cittadini ucraini che ora vengono considerati compaesani in Russia. Nella regione di Kherson e a Zaporizhzhia partirà a breve la mobilitazione parziale per i cittadini ucraini nelle terre conquistate.
Saranno obbligati alle armi e per loro avranno validità le leggi russe in merito all’arruolamento ovvero una pena dai 5 ai 10 anni di carcere in caso di resa al nemico e diserzione. La mobilitazione parità da Kherson che ha già il suo documento ufficiale, che è stato tra l’altro reso pubblico.
Al fronte sono arrivati anche i detenuti reclutati per l’esercito e si stanno organizzando in queste ore per combattere accanto ai concittadini. Si evince che i detenuti non hanno svolto nessun tipo di addestramento militare ma sono stati semplicemente trasportati dal penitenziario al campo di battaglia.
La reazione dell’Ucraina e l’opinione mondiale
Zelensky, presidente ucraino, dopo la conferma di Medvedev che ha annunciato la vittoria del si e dopo aver visto progetti inerenti le regioni ucraine sottratte dai russi, ha preso la parola. Si dice pieno di sdegno per questo gesto antidemocratico e non riconoscerà mai come validi gli esiti dei referendum farsa.
Un punto di vista più volte precisato anche nei giorni di voto nelle regioni ucraine ma, ora, la paura di ciò che può succedere agli ucraini lo attanaglia. Ha chiesto sostegno agli alleati per gestire questa tirannia su territori che legalmente e di diritto appartengono all’Ucraina.
Secondo il presidente ucraino il referendum è un’azione criminale. Zelensky ha affermato: “Agiremo per proteggere il nostro popolo: sia nella regione di Kherson, nella regione di Zaporizhzhia, nel Donbass, nelle aree attualmente occupate della regione di Kharkiv e in Crimea” e ha proseguito: “Questa farsa nei territori occupati non può nemmeno essere definita un’imitazione di un referendum“.
Il mondo intero è indignato dall’accaduto e non riconosce questa azione politica come legittima e sostengono l’integrità territoriale Ucraina. Gli Stati Uniti si apprestano a mandare 1,1 miliardi a sostegno della difesa Ucraina mentre la Polonia avvisa che se Putin utilizzerà armi nucleari la Nato risponderà con violenza.
L’Onu condanna l’appropriazione russa, ingiusta e illegittima, delle regioni Ucraine e esorta i popoli europei e internazionali a fare ciò che è giusto ovvero preservare l’unità dell’Ucraina.