La Russia e Putin domani annetteranno al territorio nazionale le quattro regioni ucraine come da esito dei referendum conclusi il 27 settembre.
Mentre il mondo intero ritiene illegittimi i voti e definisce come farsa il referendum, la Russia procede imperterrita e sta organizzando la cerimonia che ufficializzerà il passaggio dei territori ucraini sotto la federazione russa. Grande fermento internazionale in merito all’avvenimento in programma e soprattutto in un momento davvero delicato del conflitto in Ucraina.
Putin, domani annessione territori Ucraini
Dopo gli esiti dei referendum indetti da Putin per l’annessione alla Russia delle regioni di Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Luhansk, che a suo avviso hanno ottenuto democraticamente il si da parte dei cittadini votanti, domani ci sarà l’unificazione al territorio russo. La cerimonia, precisa il portavoce di Mosca, Peskov, avverrà nella sala di San Giorgio del Cremlino.
Presenzieranno Putin e i quattro capi delle regioni ucraine, che poi firmeranno la documentazione che attesta l’ufficialità di questa manovra politica. Tutto questo mentre la maggior parte degli stati stranieri urla alla farsa e ritiene illegittimi i voti.
Ma questo sembra che non interessi all’oligarca russo che porta avanti il suo percorso senza curarsi delle sanzioni o delle accuse di crimini di guerra. Nel frattempo sono arrivate le denunce di ritorsioni nei confronti dello Zar nel caso in cui la Russia proceda con l’espropriazione di territori leggitimi dell’Ucraina.
Durante i cinque giorni stabiliti per le votazioni i cittadini hanno fornito ai media prove che attestano l’utilizzo di metodi non democratici per avere il voto e hanno documentato moltissime irregolarità. Ma Putin ritiene che i voti siano stati raccolti in maniera consona e che tutto il clamore mediatico attorno alla vicenda è soltanto improntato a denigrare la Russia.
La reazione del mondo
In queste ore gli occhi del mondo sono puntati addosso agli avvenimenti che ruotano attorno al conflitto Russia Ucraina. Molti stati hanno già manifestato il loro dissenso all’annessione delle 4 regioni e in particolar modo l’Onu, Usa e Cina hanno risposto pubblicamente a Putin in merito ai referendum.
L‘Onu, gli Usa e la Cina ritengono illegittima l’annessione e chiedono che non venga riconosciuta anche dalle altre nazioni in quanto l’integrità territoriale di ogni nazione deve essere preservata ed è necessario farlo in maniera unita.
Tutto sta succedendo mentre gli occhi della popolazione mondiale sono puntati sul danneggiamento causato di un attacco, di natura ancora indefinita, al gasdotto Nord Stream. Il bilancio dei danni emerso nella giornata di ieri 28 settembre, dalle prime verifiche allo stabilimento, ovvero che 3 linee non erano più funzionati è peggiorato dato che questa mattina è emerso un altro danno molto importante.
Se già ieri la squadra di esperti inviata nella zona del gasdotto aveva riportato l’ipotesi di una chiusura permanente oggi l’ipotesi sembra diventare quasi certezza. Dmitry Peskov ha precisato che non possono ancora confermare ne l’ipotesi di riapertura ne quella di chiusura perché necessitano di verifiche più accurate.
L’Onu intanto prede posizione anche in merito alla possibilità che la Russia e Putin utilizzino armi nucleari dato che stanno emergendo informazioni per le quali i russi stiano comprando maxi quantità di ioduro di potassio, utilizzato nei farmaci anti radiazioni, ma starebbero già distribuendo tute anti minaccia chimica e pastiglie allo iodo ai soldati al fronte.
L’Onu precisa che se avvenisse l’utilizzo del nucleare per attaccare Kiev la risposta sarebbe costituita da qualcosa senza precedenti.
Il presidente ucraino chiede a gran voce sostegno e aiuto ai paesi alleati e di boicottare l’annessione dei suoi territori alla Russia. Chiede inoltre la protezione dei cittadini ucraini che ora sono costretti a sottomettersi ai russi.