Un vero e proprio orrore a Villafranca, quando è emerso che un uomo di 53 anni abusava della figlia della compagna. Denunciato ed arrestato.
Una storia di vero orrore, fortunatamente chiusasi con un parziale lieto fine, ovvero con l’arresto dell’uomo. Quanto accaduto in questi giorni a Villafranca è una storia davvero incredibile, giunta ad un punto di svolta grazie al coraggio di una donna.
Il dramma di Villafranca, abusava della figlia della compagna
Una vicenda davvero tremenda, che dal 2021, momento in cui è emersa, si conclude in questi giorni con la sentenza del Tribunale contro l’uomo di 53 anni di Messina, che abusava della figlia di 9 anni della compagna.
Una vicenda che dimostra l’incredibile coraggio di questa donna di Villafranca, che vive tuttora lì con la sua bambina, avuta da una precedente relazione. La donna nel 2021 aveva intrapreso una relazione con un uomo di 53 anni.
Una relazione tranquilla in apparenza, senza troppi problemi, che sembrava anche conciliare in maniera serena la presenza della bimba. Almeno fino ad una svolta davvero inaspettata, a tinte davvero orrorifiche. Una sera l’uomo perde improvvisamente la testa e senza motivo inizia una discussione che culmina con delle percosse alla compagna.
La donna scioccata, prende la figlia e fugge via in auto e rifiuta di rispondere alle chiamate dell’uomo, che inizia poi a chiamare anche la bambina. A quel punto è la piccola, sola con la mamma, a rivelare la doppia identità dell’orco, gli risponde al telefono e senza mezzi termini gli dice: ” Ho detto a mamma quello che mi facevi vedere”.
La decisione del Tribunale
La bambina si è definitivamente aperta con la mamma, rivelando che l’uomo, ogni volta che ne aveva l’occasione, anche durante brevi assenze della donna, approfittava per spogliarsi e costringere la piccola a toccarlo nelle parti intime, facendo altrettanto con lei.
Da lì la donna sconvolta si è rivolta anche con l’aiuto del padre della figlia, ad un telefono amico e grazie all’intervento degli operatori alle forze dell’ordine. Successivamente sono subentrati ad aiutarla anche Fabio Mirenzio ed Enrico Chiara, avvocati.
Le analisi e le visite mediche sulla bambina hanno purtroppo confermato la sua versione. Sono iniziate così le indagini ed il processo a carico dell’uomo, che dopo la drammatica telefonata ha cercato di dileguarsi. Senza successo, perché il Tribunale ha stabilito in primo grado una condanna di 16 anni e mezzo di reclusione ed un risarcimento di 40.000 euro ai genitori della vittima.
L’uomo potrà ancora difendersi nei successi gradi di giudizio, ma ad oggi le prove a suo carico sono decisamente schiaccianti.