Ora dopo aver fermato il killer dei due agenti uccisi a Trieste, spunta il mistero delle fondine a detta del Sindacato vecchie e difettose
Il terribile epilogo dei due agenti uccisi a Trieste e il mistero delle fondine, dove il Sindacato evidenzia che siano vecchie mentre gli inquirenti negano tale “problematica”.
Il fermo di Alejandro Meran
Una esecuzione in piena regola, quando Alejandro dopo l’arresto e l’arrivo in Questura chiede di andare in bagno. In quel momento, in un solo attimo, riesce a sfilare la pistola dalla fondina del primo agente e sparare.
Viene colpito dal secondo agente ma riesce comunque a spararare a sua volta, per poi scappare e ferire il piantone. Le sue urla mentre cerca di rubare un’auto della Polizia vengono riprese da un video poi divulgato da Tele24:
vieni a prendermi….non voglio l’ambulanza…sto morendo”
Le persone che si trovavano sul posto raccontano la scena come una guerra, con colpi di pistola che rimbombavano ovunque. Alejandro e suo fratello Carlyste non avevano precedenti e non rappresentavano un pericolo, per poi accertare che il primo avesse problemi psichiatrici.
Carlyste non ha alcun legame con la sparatoria, scappando durante la terribile scena per nascondersi all’interno dei sotterranei della Questura stessa.
Una poliziotta ha dichiarato:
“la cosa più brutta è stata non poter far nulla, quell’uomo sparava a vista”
Il mistero delle fondine
Quello che ora emerge è il mistero delle fondine, dove il Sindacato informa che l’equipaggiamento era datato e difettoso – come si evince anche da TgCom24.
Gli investigatori stanno cercando di ricostruire tutta la drammatica scena, sin dal primo momento quando Alejandro ha chiesto di andare in bagno una volta entrato in Questura.
Il Sindacato Autonomo della Polizia dichiara tramite il segretario generale Paoloni:
“sarebbe stato un difetto nelle fondine in dotazione al personale a costare la vita ai due agenti uccisi”
Evidenziando che già una volta uno dei due agenti avesse avuto un problema con la fondina, sostituita con un vecchio tipo che non permette di bloccare l’arma all’interno:
“se la dinamica venisse confermata, sarebbe di una gravità inaudita e qualcuno dovrà assumersi le responsabilità”