Agli arresti domiciliari è finito anche il consigliere Giorgio Carando, assessore all’epoca delle contestazioni.
Il primo cittadino avrebbe riservato i pacchi destinati ai bisognosi a persone più benestanti.
Aiuti alimentari negati a stranieri ed anziani: sindaca e consigliere nei guai
È finita agli arresti domiciliari insieme ad un consigliere comunale, assessore all’epoca dei fatti.
Imputata nella vicenda è Michela Rosetta, sindaco leghista di San Germano Vercellese.
Tutto è partito da un’inchiesta avviata lo scorso febbraio dalla Procura di Vercelli, che vede indagate altre sette persone.
Come riferisce anche Tgcom24, dalle indagini sarebbe emerso che gli aiuti alimentari destinati alle persone bisognose e acquistati con fondi statali per l’emergenza Covid sarebbero stati negati agli aventi diritto, in particolare stranieri e anziani non autosufficienti.
I pacchi sarebbero arrivati nelle mani di famiglie benestanti, che non ne avrebbero avuto necessità.
La sindaca Rosetta è finita ai domiciliari insieme all’ex assessore, Giorgio Carando.
Per i due le accuse sono di: peculato, abuso d’ufficio e falso materiale e ideologico.
Secondo quanto scoperto dagli inquirenti, sarebbero stati proprio la sindaca e il consigliere a gestire gli aiuti alimentari destinati alle famiglie in difficoltà, distribuendoli illecitamente a famiglie non aventi diritto.
Fuori dalle elargizioni dei pacchi sarebbero rimasti stranieri, anziani non autosufficienti e nuclei familiari con redditi bassi o con figli minori o disabili.
Nelle intercettazioni telefoniche e ambientali tra sindaco e assessore, emergono le ammissioni di colpa dei due imputati, che parlano di “figli e figliastri”.
Indagate altre 7 persone
Nell’indagine della Procura di Vercelli, sono indagate altre sette persone.
In particolare, per un altro consigliere comunale è stato previsto l’obbligo di presentazione in caserma. Stessa misura adottata anche per un ex dipendente e una quinta persona, un cittadino privato.
Tra gli altri indagati anche due imprenditori edili.
Oltre alla distribuzione dei pacchi ai non aventi diritto, la procura contesta anche l’acquisto di generi non essenziali.