Il leader dell’opposizione russa, Alexei Navalny, è stato arrestato a Mosca: l’uomo esorta tutti a scendere in piazza per manifestare.
Poco prima del suo arresto a Mosca, dove ha fatto il suo ritorno, Alexei Navalny ha rilasciato una dichiarazione, sostenendo che le accuse contro di lui sono state tutte montate.
Ha aggiunto che la Corte europea dei diritti dell’uomo si era pronunciata a suo favore nel caso in cui fosse stato minacciato di reclusione. Ecco “perché non ho paura di niente“, ha detto.
Dopo l’avvelenamento, il leader dell’opposizione russa Navalny aveva messo in conto, infatti, di tornare in madrepatria.
Alexei Navalny arrestato in Russia
Dopo l’avvelenamento, il leader dell’opposizione russa Navalny è tornato a Mosca dopo aver passato cinque mesi in Germania. All’arrivo in aeroporto, il politico è stato arrestato.
Navalny è stato arrestato per presunte violazioni della libertà vigilata, secondo il Washington Post.
Il motivo esatto della sua detenzione è stata la sua mancata comparizione in un’udienza sulla libertà vigilata, riferisce The Guardian.
Navalny è tornato a Mosca domenica con un volo da Berlino. Quando ha annunciato i suoi piani per tornare in madrepatria, ha detto ai sostenitori di incontrarlo al suo ritorno.
E lo hanno fatto. La folla si è radunata all’aeroporto Vnukovo di Mosca, dove sono stati arrestati almeno quattro assistenti di Navalny.
All’aeroporto si è formata anche una forte presenza di polizia, con alcuni gruppi di agenti che indossavano attrezzature antisommossa.
La presenza di sostenitori all’aeroporto ha portato al dirottamento del volo della Navalny sull’aeroporto di Sheremetyevo, a circa un’ora da Vnukovo. L’uomo è stato condannato a 30 giorni di prigione.
Navalny: “Scendete in piazza”
“Scendete in piazza, non per me, ma per voi stessi, per il vostro futuro. Non abbiate paura”, queste le parole di Navalny.
L’uomo andò in coma dopo essere stato avvelenato durante un viaggio in Siberia ad agosto.
I test condotti dalle autorità sanitarie europee hanno dimostrato che è stato avvelenato da una variante dell’agente nervino dell’era sovietica Novichok.
Il presidente russo Vladimir Putin ha negato che Navalny sia stato avvelenato.
A dicembre, però, Navalny ha detto di aver scoperto i dettagli del proprio avvelenamento ingannando un ufficiale del Cremlino coinvolto nell’attacco, facendogli rivelare come era stato orchestrato.
Il leader dell’opposizione esorta le persone a manifestare il proprio dissenso e a scendere in piazza, senza avere timore.
“Che cos’è che temono le autorità?“, chiede Navalnyj in un video pubblicato sul suo canale YouTube, NavalnyLive:
“Temono che la gente scenda in piazza. Perciò dovete farlo. Non per me ma per voi, per il vostro futuro. Quello che è successo qua non ha a che fare con le leggi russe, lo capisce anche quella finta giudice che ora mi manderà agli arresti”.
Un arresto in fretta e furia
Inoltre, invita le persone a riflettere sul suo arresto e sulle modalità rapide mediante le quali è stato effettuato:
“Perché hanno fatto così tutto in fretta? Perché hanno paura di voi, della gente che all’improvviso può capire la sua forza e smettere di obbedire a questa banda di Putin, Sechin e Rotenberg che da 20 anni deruba il Paese facendovi diventare sempre più poveri. Solo noi possiamo mettere una fine”.
E, per questi motivi, il politico russo invita la sua gente a manifestare e a non avere paura del regime.
Da anni, il governo mette in ginocchio il paese, adottando anche misure anticostituzionali e fuorilegge, pur di zittire – come lui stesso sottolinea nel filmato – chi non obbedisce.
Anche il suo arresto – così repentino – deve far riflettere sui modi in cui si gestisce il dissenso in Russia da parte dello staff del Presidente Putin.
Quest’ultimo nega ogni coinvolgimento nell’avvelenamento del politico dell’opposizione russa.