Annamaria Franzoni, il figlio ucciso ‘Un nanetto con la testa grossa’: le raccapriccianti testimonianze

Annamaria Franzoni è una donna libera ma le testimonianze che emergono su cosa pensava del piccolo Samuele, sono angoscianti

Annamaria Franzoni
Annamaria Franzoni

Il delitto di Cogne dovrebbe essere oramai archiviato, ma quello che emerge su Annamaria Franzoni riapre uno scenario terribile.

La libertà dopo la pena in galera

Era il 30 gennaio 2002 quando Samuele Lorenzi fu trovato morto in una pozza di sangue da sua mamma. Lo aveva presumibilmente lasciato da solo – secondo la primissima versione – pochi minuti solo per il tempo di accompagnare il figlio grande a predere lo scuolabus.

Nonostante il suo professarsi innocente, la mamma di Samuele viene condannata in via definitiva dalla Corte di Cassazione – confermando la sentenza precedente.

Nel 2014 torna agli arresti domiciliari, tornando a fare una vita normale con suo marito Stefano – che le è sempre stato accanto – e i due figli Davide e Gioelle, il bambino nato un anno dopo la morte del fratellino.

Le terribili testimonianze sul piccolo Samuele

Nonostante lei abbia pagato la sua pena e ora cerchi di vivere tranquillamente, emergono delle testimonianze di amici e conoscenti sconcertanti – come riportato anche da Ansa.

L’insegnante dei tempi, aveva descritto il bambino come fragile – vivace ma bisognoso di attenzioni continue. Emerge inoltre la continua preoccupazione della madre con le parole di Paola Croci che fanno pensare:

“diceva che aveva la testa grossa e sembrava un nanetto”

Un’altra testimonianza – parlando con altre mamme – fa emergere che la donna misurasse continuamente la febbre al bambino:

“la testa emanava molto calore”

Già nel 2000 le preoccupazioni per la crescita particolare del bambino emergono, con un ricovero al day hospital per accertamenti che vengono richiesti direttamente dai genitori facendo emergere:

“un difetto dello sviluppo fisiologico normale”

Un carattere mammone – come raccontato dalla stessa Franzoni – furbo e coccolone, impulsivo al contrario di suo fratello. La domanda che comunque resterà sempre nella nostra mente è una sola: cosa è successo veramente quel giorno al piccolo Samuele?

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