Continuano le indagini sulla morte di Antonio Stano ed emerge la sua denuncia disperata contro dei ragazzi che lo perseguitavano
Antonio Stano è il pensionato di 66 morto il 23 aprile a Manduria, dopo l‘aggressione e le sevizie in casa sua da parte di una baby gang.
Ma oggi si scopre che l’uomo aveva chiesto aiuto un mese prima dalla sua morte.
La morte del pensionato di Manduria
Il pensionato che viveva a Manduria è morto il 23 aprile a seguito dell’ennesima aggressione da parte di una baby gang.
Da tempo l’uomo veniva seviziato, picchiato e preso di mira.
Sino a quell’ultima sera, dove i ragazzi hanno deciso di compiere una spedizione direttamente all’abitazione dell’uomo.
Un video girato con lo smartphone che è stato divulgato successivamente “per vanto”. Grazie alla segnalazioni e alle testimonianze – come questa coraggiosa della fidanzata di uno dei ragazzi coinvolti – si è riusciti a intercettare i colpevoli di tali azioni.
Per la morte di Antonio sono stati posti in arresto otto persone, di cui due maggiorenni, che hanno confessato quando accaduto e si sono definiti pentiti.
La denuncia del pensionato di Manduria contro la baby gang
Ma emerge un dettaglio che ha suscitato clamore, infatti – come definito da alcuni media locali – l’uomo aveva provato a denunciare i fatti alla Polizia – seppur mai sporgendo una denuncia ufficiale.
Il 14 marzo qualcuno dei vicini ha chiamato la Polizia a seguito dell’ennesima presenza dei ragazzi, davanti all’abitazione dell’uomo.
Una volta arrivati sul posto – alle 22.45 – Stano si è avvicinato loro riferendo di essere perseguitato e di essere una vittima di aggressioni, insulti, percosse da parte di alcuni giovani del luogo.
Come da relazione inviata alla Procura Ordinaria e Minorile si evince quando sopra aggiungendo che:
“gli agenti non avendo il nome dei giovani e non trovandone traccia, si sono limitati a redigere il verbale consigliando di sporgere regolare querela”