Armando Siri si rifiuta di rispondere all’interrogatorio del Pm e lascerà tutto con una sua dichiarazione spontanea
Il caso di Armando Siri è ancora aperto ma la sua dichiarazione avverrà spontaneamente, rifiutandosi di rispondere all’interrogatorio del Pm.
L’interrogatorio del Pm sul caso Siri
Quando e se sarà chiamato a rispondere durante un interrogatorio con il Pm, il sottosegretario della Lega indagato per corruzione, si avvarrà alla facoltà di non rispondere.
Lo ha dichiarato lui stesso alla Procura di Roma, come si evince dal TGCOM24, rendendosi disponibile per una dichiarazione spontanea dove deposita una memoria.
Nella giornata di oggi, intanto, verrà interrogato Paolo Arata l’imprenditore accusato di aver consegnato 30 mila euro per essere aiutato nel discorso eolico.
Una situazione annosa, visto che si dovranno chiarire numerosi punti legati dietro alla mazzetta ricevuta.
Il Consiglio dei Ministri è invece fissato per la giornata di domani 8 maggio, dove si decideranno le sue sorti in merito all’esclusione dal Governo o meno.
Le verifiche sul mutuo del Senatore
Oltre a tutto il discorso dell’eolico, ci sarebbe anche una segnalazione per una operazione sospetta in merito ad un mutuo.
Ci sarebbe quindi l’acquisto di una palazzina ubicata a Bresso, per la figlia, con l’accensione di un mutuo di 585.000 Euro presso la Banca Agricola Commerciale di San Marino.
Quello che la trasmissione Report di Rai Tre ha fatto emergere, sarebbe proprio la conferma del mutuo senza alcuna garanzia reale aggravato dalla scarsa bancabilità di Siri.
Il sottosegretario ha evidenziato che i fondi:
“sono frutto di regolare mutuo, nel rispetto di tutte le norme bancarie”
Un acquisto effettuato tramite intermediazione con una agenzia immobiliare di Bresso.