Paolo Bonolis, ‘L’ho fatto per mia figlia’: la triste verità della ‘maschera’ di Avanti un altro

Paolo Bonolis, l’amara verità della ‘maschera’ di Avanti un altro: ‘L’ho fatto per mia figlia’

la storia di Franco Pistoni iettatore di avanti un altro
Paolo Bonolis, e Franco Pistoni, ‘Lo iettatore’ di Avanti un altro

Avanti un altro, è sicuramente uno dei dating show più acclamati dal pubblico italiano.

Un format divertente che dopo anni fa ancora incollare al piccolo schermo milioni di persone, grazie all’ironia e l’energia dei suoi conduttori Paolo Bonolis e il suo compare il Maestro Luca Laurenti, ma anche alle ‘maschere’ che danno quel tocco in più alla presentazione di ogni concorrente.

Molto spesso però il pubblico è praticamente ignaro delle storie, che si celano dietro il successo di alcune di quelle ‘maschere’ che seppur protagoniste secondarie del palinsesto, sono indispensabili per l’intrattenimento del pubblico a casa, che è ormai affezionato ad ognuno di loro.

Il doloroso retroscena della ‘maschera’ di Avanti un altro: ‘Una persona da non frequentare’

Tutti lo conosciamo come lo iettatore, ma chi è in verità Franco Pistoni? Molti di voi non sono a conoscenza del fatto che quello che oggi conoscete come ‘l’uccello del malaugurio’ in realtà ha recitato in numerose pellicole e spettacoli teatrali.

Una passione, un viaggio che ha attraversato gli oceani per 10 anni. Ma dietro la sua incredibile storia, alcuni dolorosi retroscena. Ecco cosa ha raccontato nel corso di una recente intervista:

‘A Rieti ero considerato una persona da non frequentare. Una ragazza venne picchiata dai genitori, solo perché era stata vista in giro con me’

L’aspetto fisico, racconta Franco Pistoni, 63 anni, è stata la sua ‘maledizione’ ma anche la sua ‘fortuna’ anche se questa è arrivata numerosi anni dopo. Prima che in Tv, racconta la ‘maschera’ di Avanti un altro, era lo iettatore del suo Paese, una persona da evitare e non ‘invitare alle feste’:

‘Ero alto, magro, con l’orecchino e di sinistra estrema: una persona da tenere a distanza’

Nel 1986, ‘per pagare le bollette’, Pistoni si ‘vende’ al cinema comparendo in una delle pellicole più famose della storia ‘Il Nome della Rosa’ al fianco di Sean Connery:

‘Quando tornai in paese, ero diventato quello che ha recitato con James Bond. Gli stessi che mi avevano tenuto a distanza adesso mi salutavano. Non ci feci caso, ho fatto per guadagnare soldi, ma non mi è mai piaciuto. Forse perché sono sempre stato usato come caratterista negli stessi ruoli’

Poi continua il suo racconto, raccontando di essersi sentito non valorizzato perchè ingaggiato sempre per gli stessi ruoli legati al suo aspetto e caratteristiche somatiche, che davano l’idea di una persona cupa o che avesse qualche problema di tipo psicologico:

‘Ero sempre quello alto, magro e piuttosto cupo. Forse perché ho un tipo di fisico associato a qualche tipo di malanno, anche psicologico. Ho ucciso e sono morto un sacco di volte’

Lo iettatore ad Avanti un altro: ‘L’ho fatto per mia figlia’

Nel 2011, prosegue Franco Pistoni, viene contattato, sempre per quella ‘esteriorità’ che per anni l’aveva relegato a interpretare sempre gli stessi personaggi, dalla produzione di ‘Avanti un altro’ la quale era alla ricerca proprio di qualcuno che interpretasse il ruolo dello ‘Iettatore’.

Ma alla prima chiamata, rifiutò, in quanto non gli piaceva l’idea di apparire in televisione. Successivamente però fa un passo indietro e accetta, ecco perchè:

‘primo, volevo sperimentare. Secondo, mi faceva comodo un’entrata per pagare gli studi di mia figlia all’Università di Roma. Terzo e più importante, con quel personaggio avrei avuto la mia ‘rivincita’’

poi prosegue e conclude:

‘Volevo riuscire a trasformare una figura temuta e negativa nel suo esatto contrario. Volevo prendere un personaggio cupo, che mi era stato attribuito in passato, e trasformarlo in una figura piacevole, un piccolo cialtrone che piace anche ai bambini. Voi mi avete visto così? E io vi faccio vedere come posso piacere a tutti’

Una sfida quella di Franco che pare proprio essere stata vinta. Ora entra giornalmente e da anni nelle case degli italiani, è amato da tutti, anche da i bambini, e c’è addirittura chi lo ferma per strada per una ‘benedizione’ e per i ‘numeri del lotto’.

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