La Ministra Azzolina ha rifiutato l’idea di un possibile ritorno alla didattica a distanza: i ragazzi sono tornati a scuola e devono rimanerci.
Il ministro Conte, a differenza della Azzolina, sta invece valutando una possibile chiusura della scuola.
La proposta di alcuni presidenti di Regione
La ministra Azzolina è stata chiara circa la scuola: non si ritornerà alla didattica a distanza. Un muro eretto dalla ministra nei confronti delle proposte di alcuni governatori regionali. Un ritorno che era stato ipotizzato per le scuole superiori dalle prime indiscrezioni sul nuovo Dpcm, firmato stanotte. La DaD poteva servire per gli studenti delle scuole superiori, al fine di alleggerire i trasporti pubblici.
Ieri pomeriggio, infatti, si è svolto un incontro con le regioni. Per la Azzolina il ritorno alla DaD ha avuto una sola risposta, anche chiara:
“Non se ne parla”
Le motivazioni della Azzolina
Una presa di posizione rigida, dettata dai protocolli che tutte le scuole stanno rispettando, e ai focolai ancora contenuti.
Secondo la ministra, inoltre, i ragazzi sono felici a scuola. E’ proprio lì che hanno occasione di socializzare e frequentare i propri pari. Il posto dove avviene il maggior numero di contagi, secondo lei, non è la scuola ma quando si svolgono le attività extrascolastiche. Ansa, ha riportato le sue parole:
“I numeri e le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità ci confermano che i contagi non avvengono dentro le scuole. L’attenzione deve essere invece orientata fuori, alle attività extrascolastiche, come ribadiamo da tempo”
Per il momento, la scuola non è stato un punto inserito all’interno del nuovo Dpcm. Quest’ultimo, infatti, verrà ampliato con quello che scadrà il prossimo 15 ottobre.