Ministeri occupati durante la rivolta e 5.000 persone in piazza. Violento scontro tra seguaci di Hezbollah e manifestanti, intervenuto l’esercito.
L’esplosione al porto di Beirut di qualche giorno fa a messo in ginocchio il Libano.
I danni materiali per più di 3 miliardi, 2 ospedali distrutti e le autorità hanno dichiarato allarme sanitario per tossicità dell’aria.
Per le strade 5.000 cittadini sono in rivolta e gli scontri non sono tardati ad arrivare da manifestanti e seguaci di Hezbollah.
L’esercito è intervenuto per sedare gli animi e impedire che la situazione riversasse nel peggiore dei modi ma ancora vige il caos più totale.
I militari sono stati costretti a sparare gas lacrimogeni e centinaia di persone sono rimaste ferite: 730 feriti per la precisione si contano al momento.
I manifestanti hanno assaltato due Ministeri occupandone le sedi.
Il premier libanese Hassan Diab ha invitato i partiti politici a risolvere velocemente questa situazione o dovranno essere indette delle elezioni anticipate.
Ha dichiarato:
Ora è il momento della responsabilità collettiva
e ha infine concluso: ‘Vogliamo una soluzione per tutti i libanesi’
Esercito interviene con la forza per sedare la rivolta
Sono state fatte delle ipotesi sulla causa dell’esplosione del magazzino nell’area portuale di Beirut.
Al momento hanno incarcerato molti dipendenti che lavoravano al porto compreso il direttore Hassam Qureitem con l’accusa di negligenza.
Alcuni membri dell’Intelligence hanno ipotizzato invece che alcuni seguaci di Hezbollah possano aver fatto scoppiare il magazzino innescando un vero e proprio sabotaggio.
L’esplosione è oramai divenuta un caso politico facendo scoppiare una rivolta per le strade che nelle ultime ore è degenerata.
La rivolta oramai scorre nelle strade come un fiume in piena e l’esercito è dovuto presto intervenire per sedare gli animi.
I manifestanti hanno assaltato il Ministero degli Esteri e il Ministero dell’Economia.
Guidati da ufficiali dell’esercito in pensione avevano facilmente preso il controllo del Ministero degli Esteri proclamandolo sede della rivoluzione.
La manifestazione antigovernativa è degenerata velocemente e l’esercito è stato costretto a usare la forza per sgombrare l’edificio: armi e gas lacrimogeni.
What happens in #Lebanon when a wounded people rise up against the murderous regime, demanding justice & accountability?
They get treated like enemy aggressors..
This is #Beirut this evening ⬇️ https://t.co/8Y7BQcp8VI— Hani Hassan (@hanihassan26) August 8, 2020
Affronto ad Hezbollah: manifestanti impiccano manichino in strada
I manifestanti hanno fatto un duro affronto ad Hezbollah e i suoi seguaci.
Hanno appeso in piazza di Martiri un manichino su un finto patibolo in legno.
Il manichino aveva le sembianze di Has Nasrallah, il famoso leader degli Hezbollah libanesi.
Immediatamente i seguaci Hezbollah hanno risposto all’affronto assaltando i manifestanti in piazza.
Sono scesi in strada dal quartiere limitrofo di Zoqaq al Blatt.
L’esercito ha cercato di frapporsi tra le due fazioni durante lo scontro e per ora hanno la situazione sotto controllo.