Il padre della bimba uccisa a Cremona da la sua confessione dall’Ospedale e gela gli inquirenti per dei dettagli inaspettati. Ecco cosa ha detto
Arrestato per omicidio per la bimba uccisa a Cremona, la sua versione dei fatti ha lasciato gli inquirenti perplessi. Cosa è successo?
La doppia vita di Jacob Danho
Una vita particolare quella dell’uomo ivoriano accusato di aver ucciso la figlia, in affitto da giugno in quel piccolo appartamento di Via Massarotti.
La sua idea era di trasferirsi altrove nuovamente con Gloria e la moglie Isabelle, ora in una casa protetta per il passato apparentemente violento dell’uomo.
Voleva riprendere i rapporti con la moglie, anche se lei ha asserito – come si evince su La Provincia – di averlo visto cambiato negli anni con atteggiamenti violenti e molto pesanti.
Una lite sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso: l’esistenza di una seconda famiglia in Africa, con dei figli alla quale lui ogni mese mandava dei soldi.
Una pista che gli inquirenti seguono per comprendere se sia questo – o meno – una delle motivazioni di dissapore tra la coppia.
La confessione per l’omicidio della piccola di Cremona
Ma il punto fondamentale è chi abbia ucciso la piccola Gloria e la motivazione di tale brutale gesto.
In questo nostro articolo abbiamo evidenziato come siano stati trovati in casa padre e figlia, ma quello che ha testimoniato l’uomo ha lasciato i militari perplessi.
Durante il lungo interrogatorio di quattro ore avvenuto nella notte, Jacob non ha ammesso la sua colpa ma ha parlato in maniera confusa di un possibile ladro:
“è stato un bandito ma non mi ricordo…”
Una rapina che avrebbe sorpreso sia lui che la figlia durante il rientro a casa, che si è trasformata in tragedia. Una ipotesi che non convince gli inquirenti e che verrà smontata nel momento in cui arriveranno gli esami sull’arma del delitto – ritrovata in casa – e quelli dell’autopsia della piccola Gloria.