La vicenda del bimbo strangolato a Frosinone diventa sempre più misteriosa e le nuove rivelazioni terribili
Una nuova vicenda che segna la cronaca nera italiana, quella del bimbo strangolato dalla madre con – sembrerebbe – la complicità del padre. Ma cosa è emerso dagli esami dell’autopsia?
Il mistero sull’omicidio del piccolo Gabriel
Donatella è la mamma di Frosinone, accusata di aver ucciso il suo bambino solo perché faceva i capricci e voleva tornare a casa dalla nonna.
Solo dopo due giorni, anche il padre – Nicola Feroleto – viene fermato e arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Un vero e proprio colpo di scena, attuato dai Carabinieri del Reparto Operativo di Frosinone che hanno smontato l’alibi dell’uomo dopo un lungo interrogatorio.
L’uomo infatti non è mai stato in farmacia insieme al figlio di 15 anni, ragazzo avuto dalla compagna con la quale vive dal 2006. Versioni in contrasto tra loro, tanto da portarlo ad essere uno dei protagonisti chiave della vicenda e aver partecipato attivamente a questa tragedia.
Ma c’è anche una strada che porta alla droga e allo spaccio di stupefacenti, che gli inquirenti stanno cercando di comprendere e portare ad una verità che potrebbe rivelarsi differente.
La verità dopo l’autopsia
Come si evince da Il Corriere, la mamma della ragazza accusata di omicidio – a seguito sua confessione – continua ad asserire che non avrebbe mai potuto compiere un gesto di tale atrocità.
In queste ore il medico legale Stefano Macciocchi ha rilasciato l’esito dell’autopsia, confermando come causa del decesso l’asfissia.
Il corpo per ora rimane a disposizione degli inquirenti, che non credono al raptus della madre e vogliono vederci ancora più chiaro su questo terribile episodio ai danni di un bambino.