Il bimbo ucciso a Milano è indimenticabile e si aggiunge agli altri fatti di cronaca nera. Ora l’autopsia svela la terribile verità dei fatti
Il bimbo ucciso a Milano era piccolo e indifeso, colpevole solo di essersi lamentato per i piedini bruciati senza che il padre potesse così riposare. Ora emergono i risultati dell’autopsia.
La morte del piccolo preso a botte
Una morte agghiacciante che si aggiunge alle altre del piccolo Gabriel – Leonardo e tutti i bambini il cui tragico destino sembra essere similare.
Il padre del bambino, 25 anni – ora in carcere – è tornato a casa ma non riusciva a riposare per i suoi continui lamenti. Ammettendo di aver fatto uso di droga, si è alzato avvicinato al figlio:
“non riuscivo ad addormentarmi. mi sono alzato e l’ho picchiato”
Come da ricostruzione fatta agli agenti della Squadra Mobile, verso le tre del mattino è fuggito portandosi via gli altri due figli. Ha chiamato lui il 112 evidenziando che il bambino avesse dei problemi respiratori.
Una volta arrivati sul posto, hanno trovato la madre del piccolo sotto shock e il corpicino del bambino sul pavimento con i piedini fasciati.
I risultati dell’autopsia
Come si evince da Sky Tg24, i piedini del piccolo erano stati fasciati – sicuramente dalla mamma – in quando doloranti e pieni di bruciature, che gli davano fastidio e dolore.
Non solo, lungo tutto il corpo sono stati trovati lividi e la morte – secondo il primo esame dell’autopsia – sarebbe avvenuta a causa delle botte ricevute dall’uomo.
Il medico legale e consulente del Pm – Giovanna Cavalleri – nei prossimi 60 giorni depositerà i risultati definitivi. Nelle settimane che precederanno, si procederà alla consegna e deposito dei risultati degli accertamenti.
Un dato fondamentale per rispondere al quesito degli inquirenti, che vogliono sapere se il bambino abbia subito o meno violenze anche nei giorni precedenti al delitto.