Pubblicato il Bollettino economico BCE: l’istituto di Christine Lagarde ha parlato di segnali di recupero, ma permangono preoccupazioni legate alle incertezze future.
Le informazioni pervenute dopo l’ultima riunione di politica monetaria, tenutasi all’inizio di giugno, segnalano una ripresa dell’economia dell’Eurozona, anche se il livello dell’attività rimane ben al di sotto dei livelli antecedenti la pandemia di coronavirus (COVID-19).
L’inflazione complessiva è frenata dal calo delle quotazioni dei prodotti energetici e le pressioni sui prezzi dovrebbero rimanere molto contenute per effetto della decrescita del PIL in termini reali.
Le misure di politica monetaria della BCE stanno contribuendo efficacemente alla ripresa economica dell’Eurolandia, anche se le prospettive economiche sono caratterizzate da elevata incertezza e soggette a rischi al ribasso.
In tale scenario, il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariato l’orientamento complessivo della politica accomodante.
Bollettino economico BCE luglio: moneta e credito
A maggio la crescita dell’aggregato monetario ampio è aumentata ulteriormente.
L’aggregato monetario ampio (M3) ha registrato un aumento che segnala un forte accumulo di liquidità in atto, in un contesto caratterizzato dalle incertezze collegate alla crisi pandemica.
A maggio 2020 il tasso di crescita sui dodici mesi di M3 è salito all’8,9 per cento, dopo l’8,2 per cento di aprile.
Pur frenata dal rallentamento della crescita economica, l’espansione di M3 è stata fortemente sostenuta dalla straordinaria domanda di liquidità da parte di imprese e famiglie.
La crescita di M3 è stata trainata principalmente dall’aggregato ristretto M1, che comprende le componenti più liquide di M3.
Se per le imprese le motivazioni precauzionali sembrano rimanere un importante fattore di incremento della consistenza dei depositi, nel caso delle famiglie potrebbero avere impattato sui vincoli che limitano le possibilità di spesa.
Gli altri depositi a breve termine e gli strumenti negoziabili hanno apportato un modesto contributo positivo alla crescita sui dodici mesi di M3 registrata a maggio.
Bollettino economico BCE luglio: prezzi e costi
Secondo la stima dell’Eurostat, a giugno 2020 l’inflazione ha segnato un lieve recupero, salendo allo 0,3 per cento dallo 0,1 per cento registrato a maggio.
Tale lieve incremento riflette principalmente un tasso di variazione annuo dei prezzi dell’energia meno negativo, che si è attestato al −9,4 per cento a giugno, rispetto al −11,9 per cento di maggio.
Il tasso di inflazione dei prodotti energetici meno negativo è stato parzialmente controbilanciato da un ulteriore calo della componente relativa ai beni alimentari che è scesa al 3,1 per cento a giugno.
L’inflazione misurata sullo IACP (tasso di variazione dell’indice dei prezzi al consumo) al netto dei prodotti energetici e alimentari si è collocata allo 0,8 per cento a giugno, dopo lo 0,9% di maggio e aprile, e l’1,2 per cento di febbraio.
Tale recente riduzione è dovuta principalmente al calo dell’inflazione relativa ai servizi, che dall’1,3 per cento di maggio è passata all’1,2 per cento nel mese di giugno.
L’inflazione relativa ai beni industriali non energetici è rimasta invariata, a giugno, allo 0,2 per cento.
Bollettino economico BCE luglio: attività economica
Dopo la brusca contrazione del PIL in termini reali dell’Eurolandia nel primo trimestre del 2020, sono emersi segnali di ripresa dell’attività economica con il graduale allentamento delle misure di contenimento dell’epidemia di coronavirus (COVID-19).
Nel primo trimestre del 2020 l’attività economica complessiva si è ridotta del 3,6% sul periodo precedente, dopo una crescita dello 0,1 nel quarto trimestre del 2019.
La decrescita del PIL nel primo trimestre del 2020 è stata determinata sia dalla domanda interna sia dall’interscambio netto, mentre la variazione degli stock ha apportato un modesto contributo positivo alla crescita (+0,3 punti percentuali).
Gli indicatori economici segnalano che il calo dell’attività economica dovuto alla pandemia di COVID-19 ha toccato il suo livello minimo ad aprile 2020.
L’occupazione è diminuita dello 0,2% nel primo trimestre del 2020 rispetto al quarto trimestre del 2019.
Il numero totale del monte ore lavorate è sceso in misura significativamente più consistente, del 3,1 per cento, portando a una riduzione del 2,9% nella media delle ore lavorate per occupato.