La bomba esplosa a Lione ha lasciato i francesi avvolti nella paura, ma ora un dettaglio molto importante porta una svolta nelle indagini
La bomba a Lione paralizza nuovamente la Francia nella paura, ma ora gli specialisti sono all’opera dopo la scoperta di una cosa molto importante.
La dinamica dell’attentato in Francia
Remy Heitz – procuratore di Parigi e addetto alle indagini per l’antiterrorismo – ha parlato ad una conferenza stampa descrivendo i 9 minuti dall’arrivo del presunto attentatore sino a dopo l’esplosione.
Un uomo presumibilmente di 30-35 anni, con un bermuda verde – maglia verde scuro, con occhiali da sole, zaino e berretto color cachi.
Una volta arrivato nei pressi del luogo dell’esplosione, come dai filmati delle telecamere di video sorveglianza – ha appoggiato una busta con all’interno il congegno. Si è poi allontanato facendo perdere le sue tracce.
Ci sono nuove immagini diffuse su Twitter dalla Polizia, al fine che i testimoni possano aiutare nell’identificazione. Il giorno dopo l’attacco i francesi sono tornati al loro lavoro e camminano tranquillamente per strada.
Il nuovo indizio sull’attacco a Lione
Un dettaglio molto importante che potrebbe portare alla svolta del caso, come si evince dai media locali, si riferisce alle tracce di Dna appartenenti all’attentatore.
Gli specialisti sono all’opera per cercare di trovare un riscontro il prima possibile, proprio nei laboratori preposti della polizia.
Una bomba artigianale, dalle caratteristiche particolari con Tap – utilizzato dall’Isis nei loro attentati – accompagnato da viti, bulloni, circuito e fili – attivabile a distanza con un telecomando.
La bomba è stata azionata alle 17.28, ovvero un minuto dopo la sua fuga dal luogo dello scoppio.