Braccianti sfruttati per la vendemmia: scoperto caporalato nelle vigne del Monferrato, ad Asti. Arrestate 3 persone.
Caporalato ad Asti, nelle vigne del Monferrato: tre persone sono finite in manette.
Braccianti sfruttati ad Asti
Blitz dei Carabinieri nelle vigne del Monferrato ad Asti, dove gli uomini dell’Arma hanno scoperto gravi episodi di caporalato. Vittime dello sfruttamento, come riporta anche Leggo, braccianti agricoli extracomunitari.
Tre caporali di origini albanesi sono stati arrestati. I migranti ricevevano 3 euro l’ora e lavoravano circa 10 ore al giorno.
I 3 finiti in manette erano a capo di una cooperativa di Canelli. Le accuse per loro sono di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Il tutto aggravato dalla siscriminazione razziale.
Stando alle testimonianze dei braccianti, infatti, i caporali li insultavano e denigravano per via della loro provenienza. I braccianti arrivavano perlopiù dai centri di accoglienza per migranti.
Nelle vigne lavoravano senza alcun rispetto delle norme di sicurezza e in condizioni di totale sfruttamento. Alloggiavano in costruzioni fatiscenti, insulti e vessazioni erano all’ordine del giorno.
Dai loro già miseri stipendi i caporali detraevano anche le spese di vitto e alloggio, oltre al servizio di trasporto. La paga era per la maggior parte in nero: solo il 20% dello stipendio si dichiarava all’Inps.
Oltre ai tre arresti, altre 5 persone sono state denunciate. Tra loro una signora di Canelli, in provincia di Asti, che si occupava della contabilità degli stipendi e la corresponsione degli stessi.
Caporalato a Latina
Lo scorso 23 aprile la Polizia aveva scoperto un altro episodio di caporalato a Latina.
Marito e moglie sfruttavano i braccianti, costringendoli a lavorare in condizioni disumane. I due coniugi sono finiti ai domiciliari, mentre per altre 5 persone è scattato il divieto di dimora a Latina.
L’indagine, partita lo scorso novembre, aveva portato alla luce un collaudato sistema di caporalato dedito allo sfruttamento degli operai, impiegati nelle due aziende di proprietà dei due coniugi poi arrestati.