Luci accese sul caso del Carabiniere ucciso, con la consegna della documentazione relativa all’autopsia che ha fatto emergere dei dettagli ulteriori e terribili
La vicenda del Carabiniere ucciso a Roma è ancora aperta e nessuno riesce a risolvere alcuni dettagli. Ma ora i risultati dell’esame dell’autopsia emergono e sono agghiaccianti.
L’omicidio di Mario Cerciello Rega
E’ ancora presente in tutti noi la sparatoria a Roma nella notte tra il 25 e 26 luglio, nel quartiere Prati.
I due Carabinieri in borghese sono stati aggrediti dai due ragazzi americani Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth. Il primo ha confessato di aver accoltellato il vice brigadiere mentre il secondo prendeva a botte il collega Andrea Varriale.
I dettagli sull’autopsia di Mario Cerciello
Sono stati consegnati ai Magistrati le documentazioni in merito all’esame autoptico di Mario Cerciello Rega, dove vengono confermate le 11 coltellate prendendo tutti gli organi vitali.
Come rivelato in esclusiva da Il Fatto Quotidiano:
“le coltellate hanno preso cuore, stomaco e polmoni. sarebbero bastati uno o due colpi per ucciderlo e sono arrivati a undici”
Il referto del medico legale è ancora secretato ma gli elementi che sono trapelati, secondo gli inquirenti, danno una idea precisa della
“efferatezza con cui elder si sarebbe accanito sul militare”
Il coltello che ha ucciso il militare ha una lama di 18 centimetri di cui 16 solo del filo, con un anello di cuoio utilizzabile per offesa alla persona:
“alcune coltellate sono arrivate anche ai fianchi”
Un elemento ancora da valutare si riferisce ai vestiti del 35enne, per vedere se la maggior parte dei colpi sono arrivati quando il militare giaceva a terra o era in piedi per difendersi – come asserisce la difesa del ragazzo.