La confessione di Elder sul Carabiniere ucciso gela gli inquirenti con una rielaborazione dei fatti: sono stati attirati in una strada diversa appositamente?
L’indagine sul Carabiniere ucciso a Roma apre due nuovi varchi, dove da una parte troviamo la confessione di Elder e dall’altra la paura che i due militari siano stati attirati in una strada differente da quella stabilita.
La via per l’appuntamento dei due ragazzi americani
Come si evince sul Messaggero, all’interno dell’ordinanza del Gip – Gallo – si evince che poco tempo prima dell’omicidio di Mario Cerciello Rega i due americani passino in un posto differente da quello concordato.
Il Giudice ha voluto mettere a fuoco tutti i movimenti sino al drammatico epilogo di quella notte. Mente i due militari sono insieme a Brugiatelli – l’uomo che ha subito il furto – a Trastevere effettuano una telefonata che è stata registrata.
L’appuntamento avrebbe dovuto essere davanti alla banca, mentre poi si è svolto tutto davanti all’ingresso della farmacia.
C’è inoltre un buco di 24 minuti, dove non si ha la minima idea di cosa abbiano fatto i due ragazzi – sperando che una telecamera possa aver individuato loro e svelare il mistero.
La confessione di Elder al Gip
Finnegan Lee Elder è stato sentito dal Gip, fornendo la sua confessione e versione dei fatti non confermando quanto precedentemente emerso:
“avevo paura che cerciello potesse strangolarmi”
Ribadendo di non sapere che fosse un Carabiniere e giustificando il suo gesto come difesa, ovvero dargli undici coltellate su entrambi i lati raggiungendo anche lo stomaco.
I legali di Elder si augurano che la Procura riesca a fare luce:
“acquisendo tutte le immagini di videosorveglianza”