Ha confessato il killer del Carabiniere ucciso e quanto emerge è ancora più agghiacciante: una storia differente da quella che sapevamo ma a farne le spese è stato solo lui
Il killer del Carabiniere ucciso a coltellate crolla e confessa, ma la storia è diversa da quella che sapevamo. Cosa è successo quella notte terribile?
Aggiornamento ore 9.50
Trovata l’arma del delitto all’interno della stanza dei due uomini fermati per l’omicidio del vice brigadiere. La stessa era stata nascosta dietro un pannello del soffitto.
Stesso discorso per gli abiti sporchi di sangue rinvenuti sempre dentro la stanza di albergo. Entrambi hanno confessato l’omidicio e sono stati arrestati con l’accusa di omicidio aggravato in concorso e aggravata estorsione. I punti ancora da comprendere sono molti e gli inquirenti desiderano solo la verità dei fatti.
Lo strazio del collega di Mario Cerciello Rega
Andrea Varriale era l’altro Carabiniere in servizio con Mario che non dimenticherà mai la scena orribile di quella notte. Ha raccontato di averlo sentito urlare e di aver lasciato uno dei sospettati, per correre da lui e cercare di salvarlo:
“perdeva molto sangue”
Secondo una prima ricostruzione si sarebbe trattato di due nordafricani, di cui uno con i capelli mesciati ma le telecamere di videosorveglianza incastrano i due americani – che vedono loro in tutti i luoghi dove sono avvenute le varie tappe ovvero il furto, l’appuntamento e l’aggressione.
Parenti e amici sotto shock e avvolti nel dolore, per un uomo che si era sposato da solo un mese ed era rientrato da pochi giorni dalla Luna di Miele:
“bastardi maledetti…io vi ammazzo”
Ha scritto il cugino su Facebook, mentre la famiglia si prepara a dare l’ultimo saluto il 29 luglio alle 12 a Somma Vesuviana, nella stessa Chiesa dove si era sposato neanche un mese fa.
L’agghiacciante confessione del killer
Sono stati due gli americani fermai e uno di loro, dopo ore di interrogatorio, ha confessato il terribile omicidio raccontando di come siano andate esattamente le cose.
Gli americani – secondo le indiscrezioni e come si evince da TGCom24 – non avrebbero commesso un banale scippo ma messo in atto una vendetta. La persona che ha subito il furto è un pusher che ha venduto loro aspirina al posto di droga: da lì il loro piano per recuperare i soldi tramite il furto della borsa.
La persona che ha subito il furto ha poi chiamato il suo cellulare – rubato insieme alla borsa – e ha trovato un accordo con i due americani fissando il luogo dell’incontro. All’appuntamento non ci va da solo ma si fa accompagnare dai due Carabinieri in borghese, al fine di incastrarli.
Nel luogo del fatidico appuntamento è scoppiato un diverbio e successivamente la collutazione fatale. Uno dei due americani ha infatti colpito il vicebrigadiere con otto coltellate – di cui una fatale al cuore.