La situazione del Carabiniere ucciso si complica e scatta l’indagine sul comandante di Mario Cerciello e Andrea Varriale. Che cosa è successo?
Una situazione molto particolare quella del Carabiniere ucciso, dove ora si apre una indagine anche sul suo comandante accusato di aver mentito in merito a quella notte.
La posizione di Natale Hjort si aggrava
La posizione dei due americani non è delle più semplici, e proprio Natale Hjort ha rinunciato alla richiesta del riesame dopo che sono state trovate le sue impronte sul pannello, dove Elder ha nascosto l’arma del delitto.
Non solo, tutte le foto trovate sul cellulare dei due ragazzi mostrano loro con passamontagna mentre giocano e si divertono tra armi – droga e banconote.
Nel mentre ha scritto una lettera alla madre, scusandosi per tutto ciò che è stato fatto ma soprattutto per come si è comportato nei suoi confronti.
Evidenzia di non essere perfetto e di fare in modo che nel futuro non capiteranno più, situazioni del genere:
“ti amo con tutto il cuore e un giorno te lo dimostrerò”
Il comandante di Cerciello indagato
L’indagine però si apre a macchia d’olio e quello che ora emerge è una inchiesta diretta al Comandante di Mario Cerciello e Andrea Varriale per reato di falso.
Il capo della Stazione Fermese – lungotenente Ottaviani – ha dichiarato di aver avuto indietro la pistola d’ordinanza di Varriale dalle sue mani, la notte dell’omicidio mentre si trovavano in ospedale.
Come sappiamo, le indagini successive hanno portato alla luce il fatto che i due militari non fossero armati, privi di tesserino e manette.
Ottaviani ha rilasciato il falso, forse per coprire il sottoposto dopo tutto quello che era successo: ma la posizione del comandante è ora al vaglio degli inquirenti. Tutto questo potrebbe ancora essere archiviato, nonostante le indagini stiano proseguendo per trovare i punti su cui lavorare.