Novità e svolta nel caso del Carabiniere ucciso con la verità dell’autopsia e il fermo del pusher: oggi, l’ultimo triste saluto alle ore 12
Abbiamo un Carabiniere ucciso brutalmente, gli esami dell’autopsia che danno un risultato nettamente differente dal primo emerso, un pusher identificato e le ultime strazianti parole. Un puzzle aggrovigliato e l’ultimo saluto al vicebrigadiere alle 12, tra rabbia e dolore.
I risultati dell’autopsia di Mario Cerciello Rega
Sono stati forniti i terribili risultati dell’autopsia per il vicebrigadiere, la cui verità spiazza tutti quanti. Si era parlato in un primo momento di 8 coltellate di cui una letale al cuore – mentre i colpi inferti sono stati 11 con causa della morte dovuta a emorragia.
Così Elder Finnegan Lee ha ucciso il vicebrigadiere che stava svolgendo il suo lavoro insieme al collega, brutalmente aggredito dall’altro ragazzo americano.
L’arma è stata portata direttamente dagli Stati Uniti, poi nascosta all’interno della camera d’albergo dove i due ragazzi stavano preparando le valigie per scappare velocemente.
Nel mentre, gli investigatori hanno trovato il pusher protagonista che ha venduto ai due ragazzi la dose di aspirina anziché cocaina – fatto che ha scatenato un effetto domino terribile. Dalle prime indiscrezioni l’uomo sarebbe un italiano con precedenti, fatto conoscere ai due colpevoli dall’intermediario Sergio Brugiatelli (l’uomo che ha chiamato i Carabinieri per il furto della borsa).
Entrabbi verranno indagati per reati di droga.
Le terribili ultime parole del vicebrigadiere
Nei vari frame dei video che hanno ripreso la sequenza delle azioni dei due ragazzi, si sentono anche le ultime strazianti parole del vicebrigadiere:
“aiutami, mi ammazza”
Per poi accasciarsi a terra, senza che nessuno potesse fare più nulla.
La Camera Ardente dove è stato portato il feretro di Mario Cerciello Rega si è riempita di persone, in pochissimo tempo, tra rabbia e dolore. Oggi alle ore 12 verranno svolti i funerali a Somma Vesuviana per l’ultimo saluto, dove sono previste tantissime persone a dare omaggio.
Il premier Giuseppe Conte, presente alla camera ardente, ha evidenziato di voler stare vicino alla famiglia ma di andare avanti affinché giustizia venga fatta in maniera corretta:
“ora commozione, poi tutte le valutazioni”