I detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta sono in rivolta. Il motivo è l’inchiesta in corso su dei pestaggi che avrebbero avuto luogo lo scorso 6 aprile.
I sindacati hanno confermato che i detenuti del reparto Danubio del carcere in provincia di Caserta, hanno fatto esplodere una rivolta.
L’inchiesta sui pestaggi
I detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, sono in rivolta. I sindacati hanno fatto sapere che si tratta, in particolare, dei detenuti del reparto Danubio. Il motivo della rivolta risiede in un’inchiesta in corso, in merito a degli ipotetici pestaggi che avrebbero avuto luogo in quel carcere, lo scorso 6 aprile. Nella giornata di ieri, venerdì 12 giugno, dei detenuti stranieri hanno picchiato degli agenti. Tre di loro sono stati ricoverati. Uno di loro è stato colpito con uno sgabello e presenta ora un trauma cranico. I detenuti sono stati denunciati e, il provveditore regionale, è stato avvisato.
Alcuni detenuti, poi, sono stati ricoverati in infermeria perché bruciati da un rogo che hanno appiccato loro stessi, all’interno della loro cella.
Le parole dei sindacati
Come si legge su TgCom24, in una nota, Uspp, Osapp, Sinappe, Cisl, Uil e Cnpp, sindacati della polizia penitenziaria, hanno scritto:
“il personale è stanco di subire aggressioni, per poi venire anche inquisito per tortura. I torturati siamo noi della polizia”.
I sindacati fanno riferimento all’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. In quest’ultima, sono stati indacati 57 agenti della penitenziaria per aver torturato e abusato del loro potere. Qualcuno avrebbe pestato dei detenuti in piena emergenza sanitaria, lo scorso 6 aprile
Mentre è in corso lo sciopero della mensa, è stato indetto per il prossimo 19 giugno uno sciopero per far sì che la polizia penitenziaria venga protetta.