L’incontro tra i pm romani ed egiziani, a detta dei genitori di Giulio Regeni, è stato fallimentare. Tra le loro richieste c’è quella di richiamare l’ambasciatore.
Il caso Giulio Regeni è stato discusso in un incontro virtuale tra pubblici ministeri romani ed egiziani.
“Si richiami l’Ambasciatore”
Il caso Giulio Regeni è stato discusso virtualmente da ambasciatori romani ed egiziani. Per i genitori, però, l’incontro si è rivelato un fallimento. Paola e Claudio, infatti richiedono che venga richiamato l’ambasciatore. Come si legge su Fanpage, i genitori del giovane hanno dichiarato:
“Chi sosteneva che la migliore strategia nei confronti degli egiziani per ottenere verità fosse quella della condiscendenza, chi pensava che fare affari, vendere armi e navi di guerra, stringere mani e guardare negli occhi gli interlocutori egiziani fosse funzionale ad ottenere collaborazione giudiziaria, oggi sa di aver fallito”.
La nota è stata redatta unitamente al loro avvocato Alessandra Ballerini. Le motivazioni risiederebbero nel fatto che gli egiziani non avrebbero fornito alcuna risposta alla rogatoria italiana. Dalla morte del giovane ricercatore italiano sono trascorsi 14 mesi. Gli egiziani, inoltre, avrebbero condotto delle indagini arbitrarie senza indagare sul serio, a detta dei genitori, sui mandanti e gli assassini del figlio.
Nessun risultato accettabile
Anche il presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla morte del ricercatore, Erasmo Palazzotto, si è detto insoddisfatto dell’incontro. In particolare, ai microfoni di Radio 1, il presidente ha affermato che gli egiziani stanno soltanto depistando le indagini. L’unica speranza è che venga fatto qualche passo avanti. La famiglia del ricercatore ha il diritto di conoscere la verità sulla morte del proprio ragazzo.