Svolta vicina nel caso di Mario Bozzoli? Al processo contro il nipote Giacomo nuovi elementi sospetti verranno approfonditi, ecco quali.
Ancora ombre sulla posizione del nipote di Mario Bozzoli, Giacomo sarà riviato a giudizio? Ecco i nuovi elementi nell’omicidio dell’imprenditore di Marcheno.
Il processo per la morte di Mario Bozzoli, a che punto siamo
E’ in corso il processo per la morte dell’imprenditore Mario Bozzoli data per assodata dopo la sua scomparsa l’8 ottobre 2015. L’uomo sparì nel nulla dopo essere stato visto per l’ultima volta nella sua fonderia a Marcheno.
La moglie Irene Zubani, l’ultima a sentirlo vivo e tranquillo al telefono alle ore 19.15 puntò subito il dito sui nipoti fin dall’inizio.
Il processo in corso contro il nipote Giacomo ha visto il via con l’udienza preliminare già rimandata. In aula erano presenti il fratello di Mario, Adelio padre di Giacomo e la famiglia dell’imprenditore.
Il giudice ha stabilito di slittare la pronuncia sul rinvio a giudizio di Giacomo al 10 dicembre.
I nuovi elementi su cui si gioca il processo saranno fondamentali? Ecco di cosa si tratta
La morte di Beppe Gherardini non fu suicidio? Le intercettazioni
Nell’appuntamento di venerdì 27 novembre di Quarto Grado si sono approfonditi alcuni elementi che potrebbero essere fondamentali nel processo.
Erano già emerse intercettazioni tra due operai della fonderia che conoscevano Giuseppe Gherardini morto in condizioni sospette e che è ritenuto la chiave del giallo.
Secondo gli inquirenti Gherardini si sarebbe suicidato ma la famiglia non concorda e molti elementi puntano in tale direzione.
Secondo un testimone Gherardini e Giacomo Bozzoli sarebbero stati a 120 chilometri da casa lo stesso giorno, potrebbero aver avuto un incontro?
Anche alcune incredibili intercettazioni di un dialogo tra due operai della fonderia potrebbe confermare che la morte di Ghirardini sarebbe collegata a quella dell’imprenditore.
“Se Beppe racconta qualcosa di sbagliato siamo nei casini”
Fu la frase pronunciata il 15 ottobre del 2015 alle 21.40 come si legge sul Giornale di Brescia. La famiglia di Beppe è sicura che non si sia trattato di suicidio.
Il suicidio sospetto, la morte di Vilma è collegata?
Oltre alle intercettazioni un nuovo suicidio, della donna che accusò Giacomo di aver chiesto a suo marito di uccidere lo zio Mario come svela Hurban Post, potrebbe essere legata al caso?
La cubana Vilma, di 36 anni, si è infatti tolta la vita gettandosi sotto un treno nel 2018.
Le sue ultime parole sono state scritte col rossetto come emerso a Quarto Grado:
“Il prossimo treno è il mio..”
La donna aveva dichiarato che Giacomo chiese a suo marito Geri:
“Vecio, quando lo facciamo fuori?”
La frase, fu solo una battuta o è la prova di un reale piano omicidiario?
Vilma viveva allora con il marito Geri vicino a Marcheno, una relazione travagliata in cui viene svelato in trasmissione la 36enne avrebbe vissuto violenze ma solamente dopo la separazione la donna ebbe il coraggio di parlare.
Geri da quanto emerge sarebbe stato amico di vecchia data di Giacomo Bozzoli e sarebbe stato noto il suo carattere difficile.
La donna, che aveva svelato agli inquirenti quella frase che potrebbe essere fondamentale il 23 febbraio 2016, ora è morta è non potrà testimoniare alle prossime udienze.