Caso Regeni: Conte: “Chiediamo a gran voce cooperazione giudiziaria”
Sul caso Regeni il Governo Conte auspica in un prossimo incontro tra magistrati italiani ed egiziani in programma il primo luglio.
Il presidente del Consiglio ha parlato ieri per quasi due ore davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta per la morte di Giulio Regeni.
Il Premier Giuseppe Conte racconta di averlo chiesto al Presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi nel colloquio telefonico del 7 giugno, di fronte a una nuova dichiarazione di
«disponibilità a collaborare».
Lo stesso Premier Conte ha chiesto a gran voce una
“cooperazione giudiziaria”
“Ho detto ai signori Regeni che se c’è stata incapacità di raggiungere risultati maggiori lo potete imputare a me direttamente”,
sottolinea Conte.
“Risultati nella ricerca della verità sull’omicidio di Giulio Regeni si avranno soltanto con l’intensificazione, non con l’interruzione del dialogo bilaterale”.
Sul caso Regeni si deve aprire un dialogo
“per quanto franco e a tratti frustrante piuttosto che l’interruzione dei rapporti”.
Ad oggi l’Italia non ha incassato nulla dall’Egitto. Il Premier spera che qualcosa possa accadere il 1° luglio, quando ci sarà l’incontro tra le Procure del Cairo e di Roma.
“Ogni mia interlocuzione con Al Sisi è partita da un semplice quanto inevitabile assunto i nostri rapporti bilaterali non potranno svilupparsi a pieno”,
ha detto Conte.
Caso Regeni, Conte non ha intenzione di “rompere” con l’Egitto
Nonostante gli appelli della famiglia Regeni e di una parte della coalizione di Governo, Conte non ha intenzione di “rompere” i rapporti ed il dialogo con l’Egitto.
“L’Egitto nei nostri confronti ha molta attenzione: abbiamo capacità in certi contesti di dialogare dove altri non riescono.
Questa attenzione ho sempre cercato di utilizzarla anche per intensificare il dialogo anziché prospettarne l’interruzione (dei rapporti)”.
Per lo stesso Premier Conte intensificare il dialogo consente di ottenere dall’Egitto un risultato che stenta ancora a produrre dei risultati concreti.
“[…] ho incontrato 6-7 volte Al Sisi.
Il fatto di parlargli di persona, guardarlo negli occhi ed esprimere tutto il rammarico per poter influenzare con un’influenza diretta vis a vis, forse non ha portato risultati, non sono stato capace”,
ha sottolineato lo stesso Premier Conte.