Si è chiusa ieri la blindatissima udienza per decidere se rinviare a processo i 5 imputati nel caso di Serena Mollicone. Ecco cosa è emerso.
Grande attesa per la sentenza di rinvio sul caso di Serena Mollicone, ora è arrivata la decisione dei giudici di Cassino: dopo 19 anni in arrivo giustizia?
Giustizia per Serena Mollicone dopo 19 anni?
Sono passati 19 lunghissimi anni dalla morte senza logica della 19enne Serena Mollicone, e la vicenda processuale solo ora pare avviarsi verso le fasi significative.
Per la giovane, scomparsa il 1 giugno 2001 dalla provincia di Frosinone e trovata ormai cadavere giorni dopo in un boschetto in località Fontecupa, tutta l’Italia chiede verità ormai da quasi venti anni.
Dopo infatti numerose indagini e purtroppo molti errori giudiziari e piste sbagliate, le analisi dei Ris confermano che la morte di Serena è avvenuta nella caserma di Arce.
A quel punto, siamo nel 2019, il processo prende il via con 5 indagati: 3 carabinieri e la moglie ed il figlio del maresciallo Mottola.
L’udienza preliminare al Tribunale di Cassino inizialmente prevista per gennaio 2020 è stata rimandata fino a ieri, 24 luglio.
In aula era presente solo l’ex maresciallo Franco Mottola con il suo avvocato Francesco Germani come riporta Ciociariaoggi.
Il pool di avvocati ha anche preso la parola per la difesa dei due carabinieri Suprano e Quatrale.
Ora la decisione è giunta: tutti gli indagati saranno processati per omicidio, soppressione di cadavere ed istigazione al suicidio ed il processo avrà inizio il 15 gennaio 2021.
La famiglia Mollicone ed i Tuzi in aula fianco a fianco per la verità
L’ udienza preliminare per il caso di Serena Mollicone si è dunque chiusa proprio ieri dopo quasi due decenni di attesa.
Molte persone sono rimaste negli anni coinvolte nella vicenda, in primis il brigadiere Santino Tuzi. L’uomo fu infatti il primo che confermò che Serena era stata in caserma quel giorno e fu trovato morto nel 2008.
La sua scomparsa, superata l’ipotesi di suicidio venne dunque collegata al caso Mollicone.
Solamente la voglia di giustizia del padre di Serena, Guglielmo Mollicone ha permesso la non archiviazione del caso.
Guglielmo però dopo un’attesa lunga una vita non è stato presente in aula per assistere alla clamorosa decisione: è infatti morto solo qualche mese fa.
Il fratello di Tuzi, Franco ha commentato:
“Mi hanno tolto un braccio. Che altro dire. Spero solo che ci sia giustizia. Non tutte queste cose che andiamo cercando dopo vent’anni.”
Ora tutti attendono lo sviluppo del processo.