L’udienza si terrà a Bergamo, la difesa del muratore, condannato in via definitiva per l’omicidio di Yara Gambirasio: “Affermato principio di diritto”
Ecco cosa sta succedendo in queste ultime ore: scopriamo tutti i dettagli.
Cassazione: una nuova udienza
A Bergamo ci sarà una nuova udienza di fronte alla Corte d’assise, richiesta proprio dalla difesa di Massimo Bossetti.
Lo scopo è ottenere più informazioni sullo stato di conservazione dei reperti che i legali del muratore, condannato in via definitiva per l’uccisione di Yara Gambirasio, chiedono assolutamente di poter esaminare.
La nuova udienza l’ha decisa la Cassazione, annullando il provvedimento di Giovanni Petillo, presidente della Corte d’assise, che aveva rifiutato la richiesta fatta sempre dalla difesa di Bossetti.
Così come era successo agli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini che avevano chiesto di poter nuovamente disporre dei reparti in vista di un’eventuale richiesta di revisione della sentenza di condanna all’ergastolo.
Una situazione davvero difficile, infatti in quel caso la Suprema Corte aveva annunciato che non ci doveva essere solo il presidente a decidere, ma tutta la Corte.
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La difesa di Bossetti: “Affermato principio di diritto”
Nei giorni scorsi, a Bergamo c’è stata un’udienza dove i giudici dovevano prendere una decisione, che non hanno ancora preso.
Per questo il legale Salvagni ha rivelato:
“Un’altra volta la Corte di Cassazione stabilisce un principio di diritto: che sia i giudice dell’esecuzione a dover dare le risposte alle domande che poniamo. Sono soddisfatto”.
E’ già da parecchio tempo che la difesa chiede di poter esaminare i reperti e rifare il Dna,
La famosa ‘Prova regina’ che ha portato alla condanna di Bossetti per l’omicidio della tredicenne.
Nella precedente udienza era stato confermato che la traccia 31 G20, trovata sui leggins di Yara Gambirasio, appartenesse a Bossetti, ma ora è totalmente esaurita.