Dopo il drammatico incidente di Gabriele, un’altra testimonianza, quella di Deborah Bianchi, ‘costretta a deambulare sulla sedia a rotelle’, dopo il Genodrome. Ecco cosa ha raccontato alla redazione di Fanpage.it
Nelle ultime ore, uno dei programmi più seguiti della stagione è finito nella più totale bufera, Ciao Darwin, condotto dall’iconico duo comico formato da Paolo Bonolis e Luca Laurenti.
Dopo il caso del concorrente, Gabriele, di anni 54, scivolato durante la prova del Genodrome, a seguito del quale rischia di rimanere tetraplegico, emerge un altra testimonianza quella di Deborah Bianchi, la quale ha contattato la redazione di Fanpage.it per raccontare la sua esperienza e il suo incidente avvenuto nel corso del Genodrome.
Deborah Bianchi e l’incidente durante il Genodrome: “Ho sentito il rumore dell’osso spezzarsi”
Dopo la drammatica vicenda che ha visto protagonista il Signor Gabriele, il quale purtroppo a seguito della durissima prova del Genodrome rischia di rimanere Tetraplegico, una nuova testimonianza, arriva da Deborah Bianchi, la quale prese parte alla sfida tra gli Chic e gli Shock.
La personal trainer, nel corso della prova del Genodrome ha subito la fratturazione della caviglia, una frattura che molto probabilmente, stando al parere dei medici non le permetterà di ritornare a camminare come prima. Ecco che cosa ha raccontato:
“Durante il gioco del Genodrome, purtroppo c’è stato questo incidente su questa discesa in cui scendendola mi si è proprio girato il piede. Ho sentito il rumore dell’osso spezzarsi e mi sono accorta subito che era rotto. Sia dal rumore che dal dolore, che è stato atroce”
poi ha continuato, raccontando che il personale medico presente, non si è subito reso conto della gravità dell’incidente, da lei subito:
“Mi hanno quasi subito soccorso perché inizialmente non si erano resi conto della gravità dell’accaduto, mi ha soccorso l’ambulanza che era lì, mi hanno messo in barella e mi hanno portato all’ospedale di Tivoli. Lì mi hanno fatto il pronto soccorso e dalla lastra si sono accorti che avevo una frattura scomposta e quindi andava operata”
La Bianchi ha poi raccontato del provino che ha dovuto affrontare, affermando che la produzione al momento, non mette al corrente dei rischi che in cui i concorrenti possono incorrere nel corso di prove non proprio semplicissime, come quella del Genodrome.
La Personal Trainar si è poi focalizzata sul percorso previsto dalla prova, duro e ‘pericolosetto’, e di quella ‘discesa non attutita’ causa del suo infortunio:
“Nella prima puntata c’era il gioco che ho fatto io, che in una piscina dovevi saltare su degli ostacoli, lo hanno tolto perché pure quello era pericolosetto. Per arrivare al gioco dei rulli, dovevi fare questa discesa, che è quella dove mi sono fatto male io. Questa discesa non era attutita, quindi il piede trovava un terreno solido e a me mi si è storto il piede”
Deborah Bianchi, le conseguenze dell’infortunio durante il ‘Genodrome’
L’Ex concorrente di Ciao Darwin, ha poi parlato delle conseguenze dell’infortunio subito nel corso della prova del Genodrome.
Infatti la Bianchi, a seguito della frattura della caviglia ha subito un intervento nel corso del quale le è stata inserita una placca all’interno del piede, le quali andrà rimossa tra circa ‘6 mesi’ se non addirittura ‘1 anno’. Al momento è costretta a deambulare su una sedia a rotelle e a ‘interrompere la sua attività da personal trainer’:
“Le conseguenze? Ancora non cammino. Devo deambulare su una sedia a rotelle. La mia professione è quella di personal trainer, professione che sono stata costretta a interrompere e chissà se riuscirò di nuovo a esercitare, perché il piede non ritornerà al cento per cento”
L’Ex concorrente del format mediaset, rivelato che nonostante l’infortunio, la prova è stata ugualmente trasmessa. Attualmente, secondo quanto rivelato dalla personal trainer, la produzione, nella zona dove lei è caduta fratturandosi la caviglia, è stata messa della sabbia per ‘attutire i colpi’.
In ultimo, ha rivelato che il percorso di ripresa è ancora lungo, e che avrà bisogno di effettuare numerose ore di fisioterapia, che comunque non le restituiranno il ‘piede così come era prima’.