Svolta nelle indagini sulla morte del ciclista ucciso lo scorso 3 maggio mentre percorreva via di Boccea. Fermato un 35enne.
Avrebbe bruciato l’auto per far perdere le sue tracce, il pirata della strada che la sera del 3 maggio scorso ha investito ed ucciso il ciclista 64enne, Giovanni Pala. L’uomo stava rientrando a casa della madre, con cui stava trascorrendo il periodo d’isolamento per l’emergenza coronavirus.
Il drammatico incidente
Era la sera del 3 maggio scorso, tra le 18 e le 19 circa, quando Giovanni Pala, 64enne, stava percorrendo in bicicletta via di Boccea, per fare rientro a casa della madre, con cui stava trascorrendo la quarantena.
Proprio su quel tratto di strada, come riporta anche Romatoday, il ciclista venne travolto ed ucciso da un’auto. L’autista scappò, lasciando la vittima a terra, esanime.
Ad accorgersi del corpo dell’uomo riverso sull’asfalto fu un ragazzino, che chiese aiuto agli altri automobilisti. Nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi, per Giovanni Pala non ci fu niente da fare. Troppo gravi le ferite riportate nel drammatico impatto.
Preso il pirata della strada
Per la morte del 64enne i Carabinieri hanno fermato un uomo di 35 anni. Sarebbe lui che lo scorso 3 maggio ha travolto ed ucciso il ciclista su via di Boccea.
Indagini serrate hanno permesso l’arresto dell’uomo che, alla guida della sua auto, avrebbe investito ed ucciso Giovanni Pala.
Durante l’interrogatorio di convalida del fermo, il 35enne avrebbe raccontato di essere stato accecato dal sole e di non essere riuscito a vedere il 64enne che percorreva la strada in sella alla sua bici.
L’uomo, che rischia ora l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso, se il giudice dovesse confermare le accuse, avrebbe bruciato la sua auto, probabilmente nel tentativo di far perdere le sue tracce.