Il ciclone Anphan ha raggiunto l’India e il Bangladesh mietendo tantissime vittime e lasciando dietro di sé distruzione, in Paesi ancora in lotta con il coronavirus.
Il ciclone Anphan era atteso e ora che è arrivato sta facendo tantissimi disastri, tra morti – feriti e sfollati.
I disastri del ciclone Anphan
Il ciclone è arrivato alle ore 16 di ieri in India e in Bangladesh: una distruzione totale del territorio e tantissime vittime lungo il suo violento cammino. Secondo i media locali, sono stati registrati già molti decessi tra i quali quello di un bambino.
Gli esperti lo etichettano come uno dei peggiori avvenuti negli ultimi decenni, arrivato in un momento di forte crisi e grande preoccupazione in merito alla pandemia da Coronavirus. Mercoledì pomeriggio ha colpito tutta la costa indiana portando con sé venti forti e piogge intense provocando devastazione e inondazioni.
Digha è la prima città raggiunta e colpita con un vento registrato a 185 Km/h andando a scemare poi sino a 130 Km/h nel momento in cui ha raggiunto Bengala. Le zone colpite stanno combattendo con black out, inondazioni, distruzioni delle case e alberi sradicati: le strade sono completamente impraticabili.
Il primo Ministro del Bengala ha evidenziato:
“per ora sono morte 12 persone, diverse aree sono completamente tagliate fuori e non sono raggiungibili. non abbiamo ancora informazioni, ci vorranno 4 giorni per valutare i danni”
La prima vittima registrata è un bambino dove sono avvenuti anche altri decessi: ma la situazione è destinata a peggiorare nelle prossime ore. Altre milioni di persone sono state fatte evacuare prima che il ciclone arrivasse, mettendo anche in conto la paura di contagio da coronavirus.