La cimice asiatica ha creato danni per circa 740 milioni di euro. Frutta, cereali sono colpiti da questo vorace insetto. Ci sono pesanti rischi di chiusure di moltissime aziende.
La cimice asiatica è un nuovo problema degli agricoltori italiani. In questi ultimi mesi hanno combattuto quest’insetto con pochissime armi, quasi a mani nude. Una lotta impari, dato che il solo nemico naturale di quest’insetto che sarebbe la vespa samurai. Il ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova ha annunciato che questo nemico naturale della cimice cinese, presto sarà a disposizione insieme a altri mezzi per un contrasto puntuale.
Un’invasione troppo a lungo ignorata
Oggi a Verona alla Fiera agricola sono stati portati anche i trattori in piazza per protestare riguardo a questa situazione troppo a lungo ignorata. Quest’iniziativa è stata voluta dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini ed è stata pensata come un modo per far comprendere a pieno la necessità di trovare un metodo di contrasto efficace. La cimice asisatica è una vera calamità, che ha colpito ben 48.000 imprese e creato danni per 740 milioni di euro, cifra stimata che ci fa capire la gravità della situazione.
Quest’insetto è una specie alloctona, che può riprodursi più volte all’anno e difficilmente si può fermare. Inoltre ora non attacca solo la frutta, ma pare che stia variando la propria dieta puntando anche i cereali tutti. Vittime sono state le colture dalla soia al mais, oltre attualmente attacca l’erba medica. Ma non è finita qui, sarebbero almeno 300 le specie di suo gusto e la cimice asiatica si sta diffondendo rapidamente in tutta Italia incontrastata. Prandini ha inoltre detto annunciato
“l’avvio di una mobilitazione regione per regione e che arriverà anche a Roma ma soprattutto a Bruxelles”.
Sempre secondo il presidente di Coldiretti, parte della colpa sarebbe da attribuire al ritardo con cui l’Unione Europea ha fatto partire controlli e cercato prevenire. Ha concluso dicendo che
“la Commissione deve essere coinvolta sia per quanto riguarda gli aiuti alle imprese danneggiate sia per i controlli alle frontiere necessari per contrastare l’arrivo di altri insetti dannosi e l’importo di frutta e ortaggi trattati con antiparassitari vietati in Italia”.