Negli ultimi 20 anni sono morte 1,2 milioni di persone per catastrofi ambientali. I costi hanno sfiorato i 3 miliardi di dollari.
L’importo reale sarebbe più alto perché Paesi extraeuropei, soprattutto in Asia e in Africa, non menzionano le loro informazioni sull’impatto ambientale.
Disastri naturali raddoppiati negli ultimi 20 anni
Il cambiamento climatico ha raddoppiato le calamità naturali negli ultimi 20 anni. È quanto rivela un drammatico report dell’Onu.
Come riferisce anche l’Ansa, dal 2000 sono state registrate oltre 7mila calamità naturali, 7.348 per l’esattezza. Il costo stimato è di circa 3 miliardi di dollari, che però risulta falsato, perché non si tiene conto delle informazioni sull’impatto economico di paesi soprattutto africani ed asiatici che non forniscono questi dati.
“Il Covid-19 ha reso i governi e l’opinione pubblica consapevoli dei rischi che ci circondano”,
è l’allarme lanciato dal segretario generale dell’Unsdir Mami Mizutori.
“Senza una ripresa verde, non faremo altro che aumentare l’emergenza climatica”,
ha ribadito il segretario generale.
Calamità naturali e cambiamento climatici: la correlazione tra i due eventi
Nel report si evidenzia come l’aumento delle calamità naturali sia strettamente correlata all’incremento dei disastri climatici. Le inondazioni che, ad esempio, sono cresciute più del doppio, sono state insieme alle tempeste le calamità naturali che si sono registrate con maggiore frequenza.
Per i prossimi 10 anni, l’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite prevede che sarà l’incremento del caldo uno dei principali problemi che toccheranno il pianeta Terra.
A livello mondiale, il numero delle persone decedute ha toccato quota 1,23 milioni, rispetto all’1,19 dei 20 anni precedenti. Le persone colpite da queste catastrofi sono invece passate da 3,25 miliardi a 4 miliardi.