I colossi digitali Amazon, Facebook, Apple e Google verranno sentiti dalla Commissione di giustizia della Camera degli Stati Uniti.
I colossi digitali Amazon, Facebook, Apple e Google verranno sentiti dalla Commissione di giustizia della Camera degli Stati Uniti.
Amazon abusa della sua posizione di leader nel settore dell’E-Commerce online e sfrutta i dati raccolti da altri venditori a proprio vantaggio.
Si mettono in discussione il ritmo del lavoro e le condizioni nei suoi magazzini, oltre all’uso della sua tecnologia di riconoscimento facciale da parte delle Forze dell’Ordine e le pratiche dei dati di Internet dispositivi collegati.
Amazon replica che nel settore del commercio spesso si confronta con l’intero settore piuttosto che con il solo E-commerce.
L’attenzione dell’azienda sulla convenienza e sui prezzi bassi ha conquistato i consumatori, che sono la principale preoccupazione del diritto della concorrenza degli Stati Uniti.
Colossi digitali nei guai: la critica ad Apple
Si accusa Apple del fatto che utilizzi l’App Store per conseguire un vantaggio ingiusto. Per raggiungere i consumatori con iPhone e iPad, gli sviluppatori di app devono utilizzare il sistema di elaborazione dei pagamenti di Apple.
In questo modo, Apple incassa il 30% di ogni acquisto. Tuttavia, le app di Apple, come Apple Maps e Apple Music, non devono pagare alcuna commissione sull’App Store.
Apple, come parte dei suoi termini e condizioni, non consente alle aziende di comunicare ai consumatori il modo più economico di scaricare app al di fuori dell’App Store.
Questo accordo ha portato il rivale Spotify a dichiarare che
“Apple agisce come proprietario dello stadio, arbitro e giocatore e inclina il campo da gioco a favore dei suoi servizi”.
Colossi digitali nei guai: le critiche nei confronti di Facebook
L’accusa critica Facebook di aver “soffocato” la concorrenza acquistando nuove app social come Instagram e WhatsApp.
È anche un grande player nella pubblicità digitale, grazie alla profonda quantità di dati che raccoglie sui suoi utenti.
Facebook è coinvolto in molte controversie che non sono direttamente correlate all’Antitrust, come il suo ruolo nel diffondere le elezioni e la disinformazione sanitaria, i suoi fallimenti nel proteggere i dati degli utenti e le accuse di pregiudizio politico.
Alcuni repubblicani hanno spinto ad ampliare l’audizione per affrontare il modo in cui le piattaforme di social media trattano i conservatori.