Il coprifuoco sta per diventare realtà anche in Piemonte. Da Nord a Sud fioccano le ordinanze per scongiurare l’aumento delle curve dei contagi.
La situazione diventa pesante in tutta Italia e anche la Sardegna, oltre al coprifuoco pensa al lockdown.
Linea del contagio in crescita
In tutta Italia fioccano ordinanze per regolare coprifuoco più o meno rigidi. In particolare, in Lombardia, nella giornata di oggi, ci sono stati 5000 nuovi positivi. I ricoverati in terapia intensiva sono 170. Il nuovo provvedimento riguarda le lezioni a distanza per gli studenti delle superiori. Il coprifuoco in regione durerà fino al 13 novembre.
Si avvicina uno spettro di lockdown anche nella regione Sardegna. Il governatore Christian Solinas prevede una chiusura di 15 giorni che dovrebbe comprendere i porti e gli aeroporti.
In Lazio, il coprifuoco parte da stanotte fino alle cinque del mattino. A Roma, per scongiurare gli assembramenti, chiuderanno strade e piazze destinate alla movida. Da lunedì, gli studenti delle superiori e universitari seguiranno le lezioni a distanza.
In Piemonte, Alberto Cirio, governatore, a seguito di un incontro con le istituzioni e le associazioni di categoria, ha deciso per il coprifuoco dalle 23 alle 5 da lunedì 26 ottobre. Come in Lombardia, anche in Piemonte i centri commerciali saranno chiusi al fine settimana. A Torino, si evita la movida impedendo l’accesso al centro dalle 22:30 alle 5.
La situazione nelle altre regioni
Per quanto riguarda la Liguria, sin da ieri sera, la città di Genova, per alcune sue zone, sarà chiusa dalle 21 alle 6. Ovviamente, vi potranno accedere residenti e chi deve lavorare o accedere agli esercizi commerciali.
In Sicilia, nella città capoluogo di Palermo, le persone non possono stazionare dalle 21 alle 5 in molte aree frequentate per la movida.
In Emilia Romagna, a Rimini è stata istituita una ordinanza di divieto di vendita di bevande alcoliche dalle 21:00 alle 5:00, anche a minimarket e distributori automatici. L’ordinanza sarà valida fino al 13 novembre. A Bologna, il sindaco Virginio Merola, ha chiesto ai cittadini di restare a casa ed evitare feste.
Anche in Umbria, il sindaco ha disposto la chiusura di alcune aree del centro storico di Perugia. In Valle D’Aosta, invece, è decaduta la zona rossa per le città di Saint-Denis, Verrayes e Chambave.